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A.B. 27 dicembre 2015
Tutto pronto per la Marcia della Pace
Vinci l´indifferenza e conquista la pace è il titolo della 29esima edizione della manifestazione in programma mercoledì pomeriggio a Carbonia
Tutto pronto per la Marcia della Pace

CARBONIA - Fervono gli ultimi preparativi di una macchina che non ha rallentato nemmeno nei giorni di Natale, per organizzare la 29esima Marcia della Pace, promossa dalla Diocesi di Ales-Terralba e dalla delegazione Caritas Sardegna che si svolgerà a Carbonia mercoledì 30 dicembre. Al comitato organizzatore, composto da oltre quaranta fra associazioni di categoria, confederazioni e organizzazioni sindacali ed il mondo del volontariato sardo, stanno giungendo ancora adesioni di gruppi spontanei che mercoledì pomeriggio sfileranno dalla Grande Miniera di Serbariu fino a Piazza Roma, a Carbonia.

Ospite-testimone della Marcia sarà monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo metropolita di Campobasso, già vescovo di Locri e minacciato di morte della ‘ndrangheta per la sua attività a sostegno della legalità nel territorio calabro ad alto tasso di criminalità organizzata, che terrà il discorso conclusivo dopo le testimonianze dei lavoratori, dell’Alleanza contro le povertà, del volontariato, della Caritas e dei giovani. Ed i giovani saranno protagonisti della mattinata del 30, quando parteciperanno a tre workshop in cui saranno dibattuti i temi guida della marcia di quest’anno che sono lavoro, povertà ed ambiente, condizioni che impediscono, così come relazionato dagli organizzatori, il compimento della pace in Sardegna. Lo slogan della Marcia ricalca il tema del messaggio di Papa Francesco per la 49esima Giornata mondiale della Pace, «Vinci l’indifferenza e conquista la Pace», di venerdì 1 gennaio 2016, messaggio reso pubblico nei giorni scorsi ed inviato a tutti i potenti della terra, in cui l’incipit è quello che il Santo Padre chiama «Globalizzazione dell’indifferenza», un atteggiamento, quello dell’indifferenza, pericoloso e che mette a rischio la pace nel mondo in particolare per quella che viene definita «una terza guerra mondiale a pezzettini» capace di accentuare la forbice fra nazioni ricche e nazioni povere e dove la ricerca sfrenata del benessere non fa altro che consumare il territorio; quello che il cristiano definisce «il creato».

«La scelta di Carbonia non è casuale – ha dichiarato don Angelo Pittau, promotore fin dal 1987 della Marcia della Pace di fine anno – perché la città mineraria prima significava “lavoro e benessere” per tantissima gente, oggi, invece, è l’emblema del “non lavoro”, della disoccupazione, della devastazione del territorio, della povertà». «La novità di quest’anno – ha detto don Marco Lai, direttore della delegazione Caritas Sardegna - è che la Marcia assurge a livello regionale. Dopo ventinove anni di impegno da parte della Caritas di Ales-Terralba, infatti, i promotori hanno considerato che era necessario fare un salto di qualità e coinvolgere tutta la parte sana della società sarda per ridare speranza ad una regione che più delle altre soffre il disagio della mancanza di lavoro, della crisi che ha colpito i nostri territori e che vanta il triste primato di essere la regione più povera d’Italia». La Marcia avrà inizio alle ore 15, di mercoledì 30 dicembre partendo dalla Grande Miniera di Serbariu.



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