La Caritas potrebbe presentarsi come parte lesa. Intanto sono cinque gli indagati dalla Procura della Repubblica di Cagliari per il traffico di rifiuti e truffa. Il comunicato della Caritas Diocesana di Cagliari, che sospende immediatamente ogni attività di raccolta di indumenti
CAGLIARI – La Caritas sarebbe la possibile parte lesa nello scandalo dei vestiti destinati ai poveri, ma dirottati verso i mercatini dell'usato in Italia ed all'estero, che ieri (mercoledì) ha portato al sequestro nel porto di Cagliari di un tir diretto a Napoli con un carico di decine di tonnellate di indumenti
[LEGGI]. Infatti, le indagini del Corpo Forestale, coordinate dalla Dda, hanno imboccato anche la pista di un utilizzo illecito del logo Caritas per poter riciclare gli abiti. Salgono a cinque gli indagati per traffico di rifiuti e truffa.
La Caritas Diocesana di Cagliari ha diramato un comunicato stampa che
cagliarioggi.it ripropone integralmente ai suoi lettori.
In relazione all'inchiesta della Procura di Cagliari che avrebbe portato al sequestro di abiti che sarebbero in parte destinati ai propri centri, la Caritas diocesana di Cagliari ritiene opportuno puntualizzare quanto segue: tutte le Caritas da sempre, tra le loro attività in favore dei poveri, promuovono la raccolta e la ridistribuzione di abiti usati. Alla finalità caritativa si associa anche quella educativa al fine di combattere lo spreco e sensibilizzare al riutilizzo dei beni; allo scopo di tutelare i propri assistiti, i donatori e se stessa, la Caritas Diocesana di Cagliari sospende immediatamente ogni attività di raccolta di indumenti sino a che non venga fatta luce su questa vicenda; la Caritas diocesana di Cagliari conferma la sua fiducia nei riguardi di tutti i suoi operatori. Nel ribadire la propria disponibilità alla Magistratura, la Caritas si augura che venga fatta al più presto chiarezza, soprattutto nell'interesse primario dei tanti assistiti che potrebbero essere penalizzati dall'eccessivo clamore.