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S.A. 8 aprile 2016
Sassari, Alghero, Porto Torres
Tre comuni contro la povertà
Sassari capofila, Alghero e Porto Torres partecipano a un bando europeo per dare vita a un laboratorio che consenta alle donne in difficoltà di emanciparsi economicamente. Si punta alla creazione di “case della capacità” nei quartieri svantaggiati
Sassari, Alghero, Porto Torres. Tre comuni contro la povertà

SASSARI – Si scrive “Urban innovative actions” e si legge lotta alla povertà urbana, attraverso progetti innovativi e mai sperimentati prima. Una occasione per promuovere lo sviluppo sociale, culturale ed economico locale quindi il miglioramento della qualità della vita, la tutela e la valorizzazione del territorio. A offrire questa opportunità è proprio il programma “Urban innovative actions 2014-2020”, finanziato dal fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) con un bando finalizzato a sostenere azioni innovative nel campo dello sviluppo urbano sostenibile, dirette a identificare e sperimentare nuove soluzioni di rilevanza comunitaria, con particolare attenzione ai quartieri urbani degradati e in generale al tema della povertà urbana.

Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco di Sassari Nicola Sanna ha deliberato di partecipare al bando con il progetto “W-Dop – We do our part”, in italiano 'noi facciamo la nostra parte', che affronta la tematica della povertà urbana, con un'attenzione particolare alle aree urbane degradate, e ha come target di riferimento le donne e il loro isolamento nel mercato del lavoro. Il bando europeo quest'anno ha previsto quattro temi, “integrazione dei migranti e dei rifugiati”, “rivoluzione energetica”, “lavoro e competenze nell'economia locale” quindi “povertà urbana”.

La scelta è ricaduta su quest'ultimo tema e ha visto convergere tre amministrazioni comunali, Sassari capofila, Alghero e Porto Torres che hanno creato una partnership con il coinvolgimento di altri partner quali, a esempio, l'Università di Sassari, per la realizzazione di attività specifiche e la produzione dei relativi risultati. I tre Comuni hanno, così, condiviso la necessità di elaborare una strategia comune riguardo alla necessità di offire una opportunità delle donne che sperimentano una grave e radicata condizione di povertà ed emarginazione. Sono stati così identificati gli ambiti territoriali dove intervenire. A Sassari si è puntato sul quartiere di Latte Dolce–Santa Maria di Pisa, ad Alghero su quello della Pedraia e a Porto Torres sul Villaggio Satellite.

«L'idea condivisa – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – è quella di creare un vero e proprio laboratorio urbano che, attraverso una rete di mutuo aiuto tra i soggetti coinvolti e la creazione di un canale anche produttivo con le imprese del comparto agroalimentare della Nurra, consenta alle donne “svantaggiate” e in difficoltà di emanciparsi economicamente». Si punta alla realizzazione di una rete di «case delle capacità», cioè piccole strutture amovibili e sostenibili, da localizzare all’interno dei quartieri disagiati, dove le donne possono riversare una quota parte delle mansioni che attualmente svolgono tra le mura domestiche e, attraverso lo strumento del mutuo-aiuto, liberare una parte del loro tempo da dedicare allo svolgimento di un lavoro produttivo che sia al contempo occasione per la costruzione di nuove competenze e nuove conoscenze spendibili nel mercato del lavoro.

Il progetto di laboratorio urbano avrà la durata di tre anni e le amministrazioni hanno quantificato la loro proposta in quasi tre milioni e mezzo di euro, di cui l'80 per cento a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale. La quota di cofinanziamento del 20 per cento del progetto, se questo dovesse trovare il via libera dall'Ue, sarà a carico delle amministrazioni comunali e sarà costituita da costi di staff, amministrazione e utilizzo delle risorse umane interne all'ente, quindi non inciderà sul bilancio in corso.
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