Questa mattina i militari della sezione navale della Guardia di Finanza sono rimasti diverse ore nella sede del comune di Alghero e hanno portato via tutti i documenti sul progetto dell´impianto di depurazione di San Marco e il sistema idrico-fognario della città
ALGHERO - Blitz della Guardia di Finanza in comune ad Alghero. Questa mattina (venerdì) i militari della sezione navale sono rimasti oltre due ore in municipio e hanno portato via tutti i documenti conservati a Sant'Anna sul sistema idrico-fognario della città. Sotto sequestro decine di faldoni contenenti progetti, atti e documenti inerenti la progettazione del nuovo impianto di depurazione di San Marco, quelli sulla realizzazione dei vasconi e più in generale sull'intera rete fognaria urbana.
A distanza di sette anni dall'entrata in funzione, ecco un nuovo capitolo sulla discussa struttura ubicata nella zona industriale della città, che nonostante le previsioni progettuali continua a scaricare ininterrottamente sul Calich, via rio Filibertu. Un investimento milionario, che insieme ai lavori di ammodernamento delle condotte realizzati negli ultimi dieci anni potrebbe essere causa dei gravi problemi a cui va incontro la città con disarmante frequenza sul versante ambientale. Fatto questo che l'estate scorsa aveva spinto lo stesso Primo cittadino algherese a rivolgersi alla magistratura.
A questo punto non è escluso che l'accelerazione alle indagini sia conseguenza proprio dei continui disservizi registati negli impianti e i problematici sversamenti a mare degli ultimi tempi che avevano imposto diversi divieti alla balneazione durante la stagione estiva 2015. Lo scorso dicembre la provincia di Sassari aveva negato l'autorizzazione allo scarico nel corpo recettore e il riutilizzo a fine irriguo delle acque reflue [
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Nel documento erano chiaramente richiamate alcune gravi criticità strutturali gravanti sull'impianto già oggetto di problemi in passato e connessi (probabilmente) ai disservizi ed alle anomalie della stessa rete idrico-fognaria evidenziate negli anni. Il Tar, a gennaio, aveva accolto l’istanza di Abbanoa che chiedeva la sospensione del provvedimento, ritenendo prevalente l’interesse alla gestione dell’impianto da parte di Abbanoa ma rinviando ogni altra considerazione. [
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