A.B.
19 maggio 2016
Eurallumina: «è disastro ambientale»
Il pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto la modifica del capo d´imputazione: da pericolo di inquinamento a disastro ambientale. Per questo, il processo verrà trasferito davanti ad un collegio di tre giudici

CAGLIARI – Non più pericolo di inquinamento, ma disastro ambientale come evento che si sarebbe realmente verificato. Il pubblico ministero Marco Cocco ha modificato il capo di imputazione del processo aperto davanti alla Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari ai vertici dell'Eurallumina di Portovesme.
La modifica fa anche dilatare i tempi di un'eventuale prescrizione. Per effetto della nuova contestazione, il processo è stato aggiornato a sabato 21 maggio e verrà trasferito davanti ad un collegio di tre giudici. Il dibattimento entrerà nel vivo a giugno. Gli imputati sono l'amministratore delegato della società, il 66enne di Portici Vincenzo Rosino, ed il direttore dello stabilimento, il 65enne di Francavilla a Mare Nicola Candeloro, accusati, oltre che di disastro ambientale, anche di traffico illecito di rifiuti (in alcuni casi speciali e pericolosi) e difesi dagli avvocati Pierluigi Concas, Carlo Sotgiu e Francesco Tonellotto.
Intanto proseguono le manifestazione di protesta da parte delle associazioni ambientaliste che si sono costituite parte civile. In Aula, il giudice ha respinto la richiesta di esclusione, avanzata dai difensori degli imputati, di alcune parti civili che erano state già ammesse dal Gup. Fra le parti ammesse ci sono l'associazione dei Consumatori Sardegna (rappresentata dall'avvocato Filippo Viola), il Wwf, nove cittadini del Sulcis (in parte agricoltori) e la Confederazione sindacale sarda (assistiti dal legale Riccardo Schirò).
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