S.A.
20 giugno 2016
Processo all´allevatore di Irgoli Lav contro messa alla prova
La Lav ribadisce la sua opposizione alla “messa alla prova” dell’allevatore imputato per uccisione di animali, che nell’aprile del 2014, aveva provocato la morte di un cane trascinato con un laccio

NUORO - Non si spegne tra le associazioni animaliste l'eco sul processo all'allevatore sardo reo di aver ucciso un cane trascinandolo per chilometri con un laccio legato al traino della sua auto. La Lav ribadisce la sua opposizione alla “messa alla prova” dell’allevatore imputato per uccisione di animali, che nell’aprile del 2014, assieme al figlio minore, era stato sorpreso in flagrante dai Carabinieri.
Durante l’udienza del 24 giugno prossimo, infatti, il Tribunale di Nuoro dovrà decidere se accettare o meno la richiesta di sospensione del processo con messa alla prova, avanzata dall’imputato al fine dell’estinzione del reato, prestando volontariato presso strutture con animali. «Una richiesta incredibile, soprattutto se consideriamo l’efferatezza dell’uccisione dell’animale, trascinato per chilometri fino all’intervento dei carabinieri di Siniscola, che fermarono l’uomo dopo un breve inseguimento quando purtroppo per il cane, un meticcio di circa otto mesi, non c’era più nulla da fare. – afferma la LAV – Aveva gran parte dei tessuti lacerati e in alcune parti si intravedeva la pelle viva. Ferite di una tale gravità da rendere inevitabile l’eutanasia, effettuata sul posto da un veterinario di Orosei».
«Questa vicenda deve essere di monito per avviare fin da subito una seria politica di prevenzione dei maltrattamenti a iniziare dall’età scolare e di prevenzione del randagismo. – aggiunge la LAV – Parte della sanzione pecuniaria prevista per il reato di uccisione di animali, inoltre, potrebbe essere utilizzata per far arrivare nelle scuole elementari e medie della provincia alcune pubblicazioni che spiegano le buone ragioni, etiche e non solo, di un rapporto di rispetto con gli animali». La LAV, che ha presentato la richiesta di ammissione di parte civile durante l’udienza del 1° febbraio scorso, devolverà l’eventuale risarcimento ad attività di promozione di un corretto rapporto uomo/animali e di contrasto al randagismo, attività fondamentali che tutte le istituzioni competenti devono mettere in atto da subito per prevenire la violenza sugli animali e la loro uccisione.
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