ALGHERO - Patto Civico-Ncd-Psd'az sono convinti che «privatizzare la Sogeaal significa dire addio alla Ryanair. Non è un caso che gli aeroporti di Olbia e Cagliari siano stati sanzionati; infatti entrambi appartengono a proprietà diverse e distinte dalla Regione, mentre Alghero, come già si sapeva, non ha avuto alcun problema proprio perchè di proprietà della Regione». E criticano sulla questione il «duo Pigliaru-Deiana»: «si muove con la stessa colpevole e forse premeditata lentezza di sempre, mentre è notizia di un paio di giorni fa che Ryanair ha dichiarato di ristabilire la propria capacità di volo sull'aeroporto pubblico di Pescara, di proprietà della Regione Abruzzo».

Senza dimenticare il «duo Sanna-Bruno», «sindaci di Sassari e Alghero, protagonisti di un vero e proprio cortocircuito sulla questione privatizzazione. Il Sindaco di Alghero, seppur in forte ritardo, fa una clamorosa "inversione a U", sostenendo ciò che noi pensiamo da sempre sulla necessita di mantenere la proprietà pubblica dell'aeroporto; mentre il sindaco di Sassari, da presidente della rete metropolitana del nord ovest della Sardegna, senza minimamente tenere in considerazione il parere opposto del collega Bruno, ha dichiarato senza mezzi termini di sostenere la privatizzazione della Sogeaal e che, come capo della rete metropolitana e quindi in rappresentanza anche di Alghero, ha chiesto ed ottenuto un incontro con Deiana, per definire in solitudine la questione del nostro scalo».

«Lo avevamo detto: con la costituzione della rete metropolitana, egemonizzata da Sassari, Alghero diventerà solo un quartiere satellite della stessa Sassari. Ed al primo passaggio importante è avvenuto proprio questo. Bruno e la sua maggioranza aderendo a quello statuto hanno svenduto Alghero, ed oggi il sindaco di Sassari passa all'incasso e si vuole presentare in regione anche in rappresentanza della nostra città. Sappia il sindaco di Sassari che non ci rappresenta, e si ricordi Bruno che con l'adesione alla rete metropolitana sassarese ha sulla coscienza anche la scelta sciagurata di aver svenduto la rappresentanza della sua città» concludono Mario Conoci e alleati.

Nella foto: Mario Conoci