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M.P. 5 agosto 2016
«No a ricerche idrocarburi nel Santuario dei cetacei»
Il Grig segnala al Comune di Stintino, e ad altri enti, la richiesta presentata da una società norvegese al ministero Ambiente per effettuare indagini in un tratto di mare vicino alle coste dell´isola
«No a ricerche idrocarburi nel Santuario dei cetacei»

STINTINO - Un no secco a possibili indagini marine per la ricerca di idrocarburi all'interno del triangolo del Santuario dei cetacei. E' la posizione del sindaco di Stintino Antonio Diana che esprime preoccupazione alla luce di una comunicazione arrivata nei giorni scorsi dal Gruppo di intervento giuridico di Cagliari.

«Nei giorni scorsi - afferma Antonio Diana - il presidente del Grig, con una sua lettera, ci ha informato del fatto che una società norvegese avrebbe presentato al ministero dello Sviluppo economico una richiesta di permesso per indagini marine alla ricerca di idrocarburi nelle acque a poca distanza dalla Sardegna e all'interno del Santuario dei cetacei.«Si tratta di una situazione che ci preoccupa non poco - prosegue il primo cittadino - e che mette a rischio un habitat naturale per il quale ci siamo battuti e a difesa del quale abbiamo anche siglato una carta di partenariato per la sua salvaguardia».

Nella lettera del Grig, indirizzata anche al Ministero, al Savi della Regione, alla Commissione europea, al Parco dell'Asinara e a numerosi altri comuni sardi, si legge che le indagini marine verrebbero compiute con macchinari che avrebbero una intensità sonora elevata e che provocherebbero danni alle specie di cetacei e tartarughe marine con danni devastanti, sia sul piano uditivo che sotto il profilo dell’orientamento. Altrettanto potrebbe ipotizzarsi per le specie ittiche, anche di interesse commerciale.

Nel 2015 - prosegue la nota del Grig - una richiesta analoga, presentata da un'altra società nella stessa area marina, sarebbe stata respinta dal ministero dell'Ambiente di concerto con il ministero per i Beni e le Attività culturali e Turismo. L'area in questione sarebbe a Ovest delle coste sarde, a una distanza compresa tra i 45 e i 75 km, e con una estensione di circa 20mila kmq.

«La nostra posizione è ferma - ribadisce il sindaco di Stintino - perché non è possibile ipotizzare interventi di questo tipo in zone che rappresentano aree marine protette di interesse mediterraneo.
«E lo dico sia come sindaco di Stintino che come rappresentante del Parco nazionale dell'Asinara. Ci uniamo quindi - conclude - alle richieste del Grig e condividiamo il fatto che questo progetto non possa che essere considerato incompatibile dal punto di vista ambientale per gli impatti sulla fauna marina».



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