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Mariangela Pala 5 agosto 2016
Scala Erre quasi esaurita: «amministrazione Wheeler tace»
Italia Unica, il nuovo partito politico di destra di recente formazione, preoccupata per la provvisorietà della discarica di Scala Erre e per il futuro dello smaltimento dei rifiuti prodotti a Porto Torres, chiede al sindaco Sean Wheeler e all’amministrazione comunale quali provvedimenti abbia preso fino ad oggi
Scala Erre <i>quasi esaurita</i>: «amministrazione Wheeler tace»

PORTO TORRES - Fra circa cinque anni la discarica di Scala Erre registrerà il “tutto esaurito”. I rifiuti urbani e il loro smaltimento rappresentano una delle problematiche che dovrebbe obbligare le istituzioni a sedersi intorno ad un tavolo per individuare una possibile soluzione alternativa.

Italia Unica, il nuovo partito politico di destra di recente formazione, preoccupata per la provvisorietà della discarica di Scala Erre e per il futuro dello smaltimento dei rifiuti prodotti a Porto Torres, chiede al sindaco Sean Wheeler e all’amministrazione comunale quali provvedimenti abbia preso fino ad oggi, ossia «se si è espressa a favore della costruzione di una nuova discarica oppure di un inceneritore». I rifiuti urbani della città e di altri otto comuni del sassarese vengono smaltiti nella discarica consortile di proprietà del Comune di Sassari.

In particolare il bacino 12 della discarica di Scala Erre, «rappresenta l’ultimo modulo disponibile per accogliere i rifiuti che provengono da Porto Torres, il quale - evidenzia il coordinatore di Italia Unica, Claudio Serra - ha un’autonomia e capacità di riempimento di massimo 5 anni». La giunta di Sassari aveva deciso l’ampliamento della discarica di Scala Erre con un progetto definitivo approvato nell’agosto del 2015 che consentiva la realizzazione dell’ultimo modulo da 200mila metri cubi - avviato qualche settimana fa - per dare ossigeno nei prossimi 5 o 6 anni ai nove comuni del sassarese.

«Il comune di Porto Torres non ha ancora deciso sul futuro dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani – denuncia Serra – nonostante siano necessari almeno cinque anni per creare una nuova discarica o un inceneritore, tra individuazione del sito, pianificazione, appalto e realizzazione dei lavori». Una situazione che rischia di far incrementare i costi dello smaltimento. «In assenza di decisioni entro la fine del mese di agosto - aggiunge il coordinatore cittadino di Italia Unica - Porto Torres si vedrà costretta a smaltire i rifiuti in discariche o inceneritori della penisola con il conseguente raddoppio dei costi per il comune» che «con gli ultimi aumenti», considerati tra i più alti in Sardegna, si rischia un ulteriore incremento delle tasse sui cittadini già vessati dalla Tari.

L’amministrazione pentastellata si era espressa nel suo programma firmato M5s in maniera chiaramente contraria a qualsiasi ampliamento della discarica di Scala Erre. “Ferma opposizione” – si legge nel documento – “a qualsiasi progetto di ampliamento, anche se non rientra nel territorio del comune di Porto Torres ma ci interessa in quanto confinante e potremmo subirne le conseguenze”. L’ampliamento è stato deciso e dal palazzo comunale non è arrivato alcun segnale contrario, neppure una lettera di protesta.



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