«Importanti e positivi impegni per le bonifiche e le zone umide dalla Regione e dal Governo», sottolineano i vertici dell´associazione ambientalista
CAGLIARI - «Prendiamo atto positivamente che il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l'assessore della Difesa dell'Ambiente Donatella Spano hanno comunicato che nel Patto per la Sardegna, firmato con il Governo, sono contenuti altri 89,3milioni di euro destinati alle bonifiche e alla salvaguardia delle zone umide
[LEGGI]. In particolare, è pari a 20milioni l’importo per la tutela e la valorizzazione delle zone umide dell’Isola ottenuti con il Patto. Saranno utilizzati per gli interventi di salvaguardia valorizzazione di aree sulle quali si sviluppano differenti attività produttive: dalla pesca, all’estrazione del sale, al turismo».
Inizia così l'intervento della presidente regionale di Legambiente Annalisa Columbu, che dichiara l'apprezzamento dell'associazione «per l’importante comunicazione, che costituisce una base per avviare finalmente le bonifiche nelle zone minerarie del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, il completamento della bonifica nei fondali di La Maddalena sia nell’Ex arsenale che della darsena della marina militare e dare una prospettiva di recupero al comparto delle Zone umide». «Lo stanziamento per le zone umide è sicuramente da accogliere molto positivamente – aggiunge il presidente del Comitato Scientifico di Legambiente Vincenzo Tiana - anche perché riprende le istanze dell’associazione, che ultimamente erano state espresse nella conferenza del 21 aprile ad Elmas, alla presenza degli assessori regionali Raffaele Paci, Donatella Spano e Cristiano Erriu, dei rappresentanti del Ministero dell’Ambiente (sottosegretario Silvia Velo e direttore generale Maria Carmela Giarratano), parlamentari, consiglieri regionali e numerosi sindaci dell’area metropolitana di Cagliari».
Nella conferenza, era stato sottolineato che esiste una vera e propria emergenza cambiamenti climatici ed occupazione. Infatti gli ecosistemi di transizione marino-costieri sono importanti nella “Strategia europea per i cambiamenti climatici”. Sulla base della impostazione ecosistemica, richiesta da tutte le recenti e moderne direttive europee, si impone una necessaria gestione integrata delle zone umide costiere. «Pertanto – insiste Tiana - è assolutamente urgente dare vita ad un vero e proprio “Master Plan” un progetto che sia capace di coordinare le azioni per un efficace intervento di risanamento ambientale, di tutela della qualità della risorsa idrica, una conseguente ripresa della potenzialità di pesca, il potenziamento delle attività di estrazione del sale di qualità, lo sviluppo della ricerca scientifica, il miglioramento della attrattività ambientale, il turismo naturalistico e lo sviluppo culturale ed educativo». In conclusione, Legambiente esprime la propria soddisfazione, perché si sta dando corso programmatico agli autorevoli impegni assunti dai rappresentanti di Regione e Governo in quella sede.