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S.A. 6 settembre 2016
Isola a fuoco: Riformatori attaccano la campagna
I consiglieri regionali dei Riformatori Luigi Crisponi, Michele Cossa e Attilio Dedoni hanno presentato una mozione sulle criticità della campagna antincendi
Isola a fuoco: Riformatori attaccano la campagna

NUORO - Se in tutto il 2015 gli ettari percorsi dal fuoco furono 8581, a settembre del 2016 sono già 10000 gli ettari devastati irrimediabilmente dai roghi. I numeri sono stati descritti stamane dai consiglieri regionali dei Riformatori Luigi Crisponi (primo firmatario), Michele Cossa e Attilio Dedoni nel corso della presentazione di una mozione sulle criticità della campagna antincendi.

«In primis, le fiamme hanno messo sovente in pericolo non solo boschi e macchia, ma anche tanti centri abitati, aree urbane e case che ospitavano residenti e vacanzieri spesso costretti alla fuga addirittura via mare come recentemente accaduto a La Maddalena. Ma ad essere colpiti sono stati soprattutto quei territori della Barbagia, del Sulcis e della Planargia e del Montiferru su cui insistono tantissime aziende agricole che hanno purtroppo visto andare in fumo edifici, capanni, ricoveri per il bestiame e scorte foraggere» spiega Crisponi che plaude «il coraggio e la professionalità degli effettivi del Corpo forestale, della Protezione civile, dell'agenzia Forestas, delle compagnie barracellari, e dei Vigli del Fuoco».

In particolare, ha aggiunto Crisponi chiediamo si faccia chiarezza sul numero degli effettivi in campo dal momento che è evidente che il 30 per cento del personale regionale è inabile ad operare sul terribile fronte degli incendi, mentre un buon 70 per cento delle forze in campo è ultracinquantenne se non ultrasessantenne ed è chiamato ad operare in condizioni proibitive e al limite della resistenza umana. E' stato anche censurato dai Riformatori il ritardo nella firma della convenzione con il Corpo dei Vigili del fuoco, avvenuta circa due mesi dopo l'avvio della stessa campagna antincendi.

Infine come ricordato da Cossa resta un mistero il mancato utilizzo del sistema di telerilevamento degli incendi costato alla regione oltre 26 milioni di euro e in pratica in completo stato di abbandono nonostante in altre regioni come Lazio, Campania e Calabria assicuri efficacia e risultati nella prevenzione e nel monitoraggio del territorio. Hanno concluso gli esponenti dei Riformatori: «la vanagloria della Giunta regionale e le dichiarazioni forzatamente rassicuranti dell'Assessore Spano si stànno letteralmente squagliando davanti ai disastrosi danni sul territorio e alle accuse degli amministratori locali che giustamente puntano il dito su una prevenzione da parte della Regione inesistente e poco incisiva e di un contrasto al fuoco operato con una macchina antincendi vetusta e inadeguata».



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