Red
21 novembre 2016
Patto Isole Mediterraneo: verso la firma
«Occasione storica», dichiara il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, presente a Palma di Maiorca all’apertura dei lavori su “L´insularità nel Mediterraneo occidentale”

CAGLIARI - «Abbiamo la possibilità di fare qualcosa di storico: stiamo costruendo un futuro migliore per le nostre isole, condividiamo una scommessa importante basata sulla fiducia reciproca», ha dichiarato il presidente della Regione Autonona della Sardegna Francesco Pigliaru intervenendo a Palma di Maiorca all’apertura dei lavori su “L'insularità nel Mediterraneo occidentale”, insieme a Gilles Simeoni, presidente del Consiglio Esecutivo della Corsica ed a Francina Armengol, presidente del Governo delle Isole Baleari. Pigliaru ha sottolineato che al centro di questa scommessa c'è il riconoscimento di un «diritto di cittadinanza che promette alle nostre popolazioni una migliore prospettiva di benessere e ci rinforza nel dialogo internazionale come ambasciatori tra l’Europa e la sponda Sud del Mediterraneo».
«A Cop22 – prosegue Pigluaru - ho visto quanto il nostro ruolo può essere importante nel promuovere pace e benessere. Ma perché ciò avvenga bisogna che i nostri cittadini si sentano ben trattati dall’Unione europea». Il presidente della Sardegna ha, dunque, tenuto il punto sul concetto di insularità, specificando che da questa emergono problematicità immediatamente individuabili, per le quali servono ricette ad hoc e investimenti strutturali (quali il metano per la Sardegna) ed altre meno direttamente rilevabili che possono essere affrontate attraverso compensazioni (per esempio, i maggiori costi legati alla logistica).
Ancora, ha aggiunto Pigliaru, è necessario incidere sulla normativa europea sugli aiuti di stato: «In Europa non sanno cosa significa essere un’isola, ci trattano come qualsiasi territorio continentale, dove esistono alternative all’aereo». In conclusione, il governatore della Sardegna ha ricordato come i tre presidenti parlino la stessa lingua e abbiano la stessa visione e intelligenza collettiva. «Simili accordi sono stati tentati anche nel passato, ma non sono andati molto lontano. Noi faremo la differenza».
Nella foto: un momento dell'incontro
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