Red
30 gennaio 2017
Aeroporto, la sveglia di Tedde: due mesi di silenzio
Il vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale è preoccupato sulle sorti del Riviera del Corallo, su cui ancora non è stato l´atteso piano industriale dei nuovi azionisti di maggioranza di F2i

ALGHERO - «Sono trascorsi due mesi dall'acquisto della maggioranza del capitale azionario Sogeaal da parte di F2I, ma ancora non abbiamo notizia di incontri della Regione e delle rappresentanze istituzionali del territorio con la nuova proprietà al fine di conoscere i progetti per il futuro. Occorre tenere alta la guardia e prepararsi a combattere per difendere la società e tanti posti di lavoro a rischio. Non vorremmo che l’antico adagio del tengo famiglia impedisse atteggiamenti forti e determinati nei confronti della proprietà della Sogeaal, oggi governata dalla F2I».
Lo ha dichiarato Marco Tedde, vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, preoccupato sulle sorti del Riviera del Corallo su cui ancora non è stato l'atteso piano industriale dei nuovi azionisti di maggioranza. «Sarebbe spiacevole se anche in questa delicata fase i rappresentanti istituzionali tenessero un atteggiamento timido e timoroso. – prosegue l'ex sindaco di Alghero-. Ci troveremmo in presenza di un imbarazzante conflitto di interessi che metterebbe sotto un equivoco cono di luce anche il loro atteggiamento contraddittorio degli ultimi 12 mesi».
Secondo Tedde «è in gioco una posta molto alta, ovvero la salvezza di una realtà industriale strategica per tutto il nord Sardegna che rischia di perdere tanti posti di lavoro e che nell’ultimo anno ha perso 350 mila passeggeri. Ma è a rischio anche il futuro economico e sociale di un intero territorio». E il suo campanello d'allarme coinvolge gli amministratori locali: «Non c’è spazio per atteggiamenti poco convinti e cicliche iniziative di facciata utili solo per salvare le apparenze. Vigileremo e reagiremo assieme al territorio – ha concluso Tedde-, con o senza talune figure che dall'altalena della politica invitano alla crociata per poi disertarla».
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