Red
8 aprile 2017
Sardegna Vinitaly: 71 aziende isolane a Verona
«Con il vino, raccontiamo al mondo l´isola della qualità della vita», dichiara l´assessore regionale dell´Agricoltura Pier Luigi Caria, in vista della 51esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma da domani a mercoledì

CAGLIARI - Saranno settantuno produttori a rappresentare la Sardegna alla 51esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati, la più importante manifestazione dedicata al mondo del vino, che si terrà a Verona da domani, domenica 9, a mercoledì 12 aprile. Le iniziative, organizzate dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, in collaborazione con le agenzie Laore Sardegna ed Agris, si terranno nel Padiglione 8–Stand A3, C7 e D3. Per tenersi aggiornati sulle attività e gli appuntamenti o per conoscere le cantine sarde che parteciperanno al Vinitaly 2017, si può visitare il sito internet SardegnaVinitaly e collegarsi ai profili dedicati su Facebook, Twitter e Instagram. «Il comparto vitivinicolo sardo è cresciuto enormemente negli ultimi vent’anni. Un passo in avanti soprattutto sul versante della qualità, che ha portato le nostre aziende a confrontarsi alla pari con i grandi nomi nazionali ed esteri». Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, nel commentare il prossimo avvio di Vinitaly.
«Gli uffici della Regione hanno fatto un enorme lavoro per organizzare la partecipazione della Sardegna alla quattro giorni di eventi veronesi – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – Sul versante del sostegno agli investimenti per le aziende vitivinicole, nella legge Finanziaria appena licenziata dal Consiglio regionale, abbiamo stanziato 750mila euro che integrano la dotazione comunitaria (circa 1,5milioni di euro ad annualità). Come Regione, sosteniamo i tanti imprenditori che tutti i giorni raccontano la nostra Isola nel mondo, anche attraverso i diversi tipi di vino che caratterizzano il nostro territorio». L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricordato il successo e l’enorme visibilità avuta dalla Sardegna in occasione della quinta edizione del Grenaches du Monde che a febbraio si è tenuta sull’Isola. I migliori Cannonau del mondo, provenienti soprattutto da Italia, Spagna e Francia, si sono presentati in un lungo tour che, partito da Alghero, ha raggiunto Cagliari passando per la Barbagia e l’Ogliastra. «Attraverso il vino abbiamo raccontato l’Isola della qualità della vita, della longevità, dei centenari – ha osservato il titolare dell’Agricoltura – una tradizione dell’agroalimentare di eccellenza che si unisce all’unicità del nostro ambiente».
Una lunga tradizione vitivinicola, con prodotti dal carattere raffinato e deciso: lo stand riservato dalla Regione dedicherà ai migliori vitigni sardi eventi di approfondimento insieme ad esperti del settore e momenti degustazione accompagnati da prodotti tipici dell’Isola. Vini nati in una terra aspra e selvaggia e che grazie alla composizione dei terreni, alla vicinanza al mare ed al clima favorevole danno vita a prodotti eccellenti ed a numerose etichette Doc. Vinitaly sarà occasione di incontro e scambio per raccontare un prodotto vitivinicolo che in Sardegna non è solo, storicamente, un prodotto commerciale, ma è anche un frutto culturale che ha modulato il rapporto dell’uomo con la sua terra per secoli. La coltivazione della vite e la vinificazione vantano qui una storia antichissima, che affonda le radici nell’età del bronzo e si sviluppa nei secoli grazie alle eccezionali caratteristiche ambientali e climatiche dell’Isola, ma anche attraverso l’incontro ed il reciproco scambio con le numerose popolazioni che sono entrate in contatto con la Sardegna, la sua gente e la sua cultura.
Tra i vitigni più coltivati oggi in Sardegna troviamo il Cannonau ed il Carignano, che più di altri sono radicati nell’immaginario collettivo come fortemente legati all’identità isolana, ma anche vitigni come il Vermentino, la Vernaccia, il Bovale, il Nuragus, la Malvasia ed il Moscato, che hanno diffusione maggiormente localizzata in aree specifiche di cui esprimono il carattere ed il patrimonio tradizionale e culturale. Da questa vasta ricchezza nasce un’ampia gamma di vini dalle tipologie diverse: dagli spumanti ai vini bianchi, sia giovani, sia evoluti; dai rosati ai rossi giovani, strutturati, invecchiati, fino ai vini dolci passiti e liquorosi. Con l’applicazione delle più recenti ed avanzate tecnologie, e grazie alla competenza e all’impegno di moltissimi agricoltori e produttori, la Sardegna oggi trova il suo posto nella produzione e commercializzazione di vini di alta qualità, in grado di competere con le migliori produzioni europee. Attualmente, il comparto enologico sardo annovera quindici Indicazioni geografiche tipiche e diciotto Denominazioni d’origine tra cui una Docg, il Vermentino di Gallura.
Domenica, alle ore 10.30, Maurizio Valeriani (giornalista, vicecuratore della Guida I Vini d’Italia de L’Espresso, collaboratore Repubblica Sapori e LucianoPignataro.it) presenterà “Il sale e il granito del Vermentino sardo”, con degustazioni di otto tipologie di Vermentino. Lunedì 10, alla stessa ora, Vincenzo Donatiello, sommelier del ristorante Piazza Duomo di Alba (chef Enrico Crippa, tre stelle Michelin) presenterà “Cannonau experience: l’Isola si svela nel calice”, con degustazioni di otto tipologie di Cannonau. Martedì, alla stessa ora, Stefano Ronconi (giornalista enogastronomico, redattore della guida dell’Espresso e di Scatti di Gusto) presenterà “Il Carignano e la sabbia: un rapporto antico per un vino moderno”, con degustazione di otto tipologie di Carignano. Mercoledì, alle 10.30, Giuseppe Carrus (vicecuratore della guida Vini buoni d’Italia del Gambero Rosso) presenta “La Vernaccia, l’oro di Oristano”, con degustazioni di otto tipologie di Vernaccia. Inoltre, domenica, alle ore 19, nella Sala Accademia del Due Torri Hotel, l’Assessorato dell’Agricoltura invita ad un esclusivo evento fuorisalone, un momento di relax dopo la manifestazione per degustare una speciale selezione di vini autoctoni. Secondo gli ultimi dati del 2016, la superficie vitata in Sardegna è di 26mila ed 829ettari su cui operano circa 28mila aziende. Sostanzialmente stabile negli ultimi dieci, ma enormemente al di sotto di quanto veniva coltivato nel 1984: 62mila e 469ettari. Le attuali produzioni Dop ed Igp interessano, con 14mila e 783ettari, il 55,1percento della superficie vitata, circa il doppio rispetto al 2006 (7504ettari e circa il 23,5percento). Nel 2015, sono stati prodotti in Sardegna poco oltre 725mila quintali d’uva per 547mila ettolitri di vino. Di questi, 77.650ettolitri erano Igp e 374.809 Dop.
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