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P.P.
7 maggio 2017
Pecora sarda in mostra a Macomer
La Sardegna, con i suoi 3milioni di pecore, produce circa il 65% del latte ovino nazionale (in media negli ultimi 10 anni 300milioni di litri a stagione), mentre con le 280mila capre ci si attesta su circa il 43% del totale nazionale

MACOMER - L’importante rassegna dedicata agli ovini di razza sarda fa anche quest’anno di Macomer il crocevia nazionale di migliaia di allevatori che puntano sul miglioramento genetico e produttivo delle proprie greggi. L’11esima edizione della mostra, accompagnata dall’ottava Rassegna regionale dell’agroalimentare dedicata al comparto ovino, si è aperta ieri ma solo oggi è entrata nel vivo con il taglio del nastro fatto dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, a cui hanno partecipato il viceprefetto di Nuoro Vincenzo D’Angelo, il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu, e il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci. La tre giorni di attività, che chiuderà domani, è stata organizzata dal Comune in collaborazione con l’Associazione provinciale allevatori (APA), con quella regionale (ARA) e nazionale (AIA). Per la Regione l’Agenzia Agris ha esposto numerose razze minacciate di abbandono: pecora nera di Arbus, asinello sardo, asinello dell’Asinara e bovini sardo-modicani.
«Per far fronte alla crisi che ha colpito il comparto, con il calo del prezzo del latte pagato ai pastori, abbiamo recuperato quasi 22milioni di euro tra risorse regionali e nazionali». Lo ha detto Caria intervenendo all’incontro “Informazione e innovazione nell’allevamento ovino” a cui hanno partecipato i massimi esperti della filiera, tra cui i ricercatori di Agris. «Ci sono i 14 milioni inseriti in Finanziaria dal Consiglio regionale – ha spiegato l’assessore – destinati all’acquisto dei pecorini Dop prodotti in Sardegna e da dare agli indigenti. A questi si aggiungono altri 4,1 milioni messi a disposizione dal Governo, sempre per destinarli agli indigenti. C’è poi l’intervento nazionale sulla zootecnia che, su una dotazione complessiva di 6milioni di euro, assegna alla Sardegna circa 3,5milioni. Quest’ultimo intervento è dedicato all’accompagno delle pecore a fine carriere dove Agea (l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura), con una circolare firmata pochi giorni fa, ha portato il finanziamento da 15 a 30 euro a capo».
Caria ha poi ricordato che sulla gestione dei 14milioni regionali è stata coinvolta l’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos), poiché soggetto rappresentativo della filiera. «È nostro obiettivo portare sollievo alle 11 mila aziende ovicaprine sarde – ha proseguito l’esponente della Giunta Pigliaru – che più di tutte stanno pagando il peso della crisi. Lo stiamo facendo in stretta collaborazione con le associazioni di categoria agricola e con tutti i portatori di interesse, compresi i pastori che fanno parte dell’Oilos». Sono state elaborate inoltre altre azioni come le misure di carattere finanziario con la riduzione dei tassi di interesse per le imprese di produzione e di trasformazione che si recano negli istituti di credito per avere liquidità. La Regione copre fino a 5mila euro degli interessi sui prestiti, che vanno restituiti entro 12 mesi. E poi interventi come il Pegno rotativo sui pecorini Dop, dove vengono messe a garanzia delle concessioni bancarie le forme di formaggio, così da impedirne la svendita per mancanza di liquidità. E infine il Pecorino bond, di classico carattere finanziario.
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