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Antonio Sini
1 luglio 2017
Alghero 1945: niente Corrado Sanna
Giovanni Roma ha creato il contatto, un noto commercialista locale riscontrato i documenti contabili, ma alla fine la società giallorossa è come la “Signora Triglia”, tutti la vogliono ma nessuno la piglia

ALGHERO - Alghero, il calcio, i contatti. Si potrebbe riassumere così l’ultimo, in ordine di tempo, tentativo di acquisire l’Alghero 1945. O meglio, se si preferisce, da acquisire ci sarebbe ben poco, considerato che calcisticamente la squadra retrocessa, ripartirà dal primo gradino dei dilettanti, la Seconda categoria. Ma ad oggi, l’Alghero 1945 è l’unica società che si porta seco il nome della città, e ha in dote un contratto stipulato con il Comune per la gestione dell’impianto del Mariotti. Cosa non di poco conto. E ancora una volta, il presidente dell’Alghero 1945 Antonio Meloni sente bussare alla porta della sua società, perché c’è l’intenzione di rilevarla.
Il “gancio” questa volta è Giovanni Roma, persona molto nota in città per i suoi trascorsi calcistici, sia da giocatore, sia da dirigente, che chiede e ottiene da Meloni un appuntamento, per conto di Corrado Sanna, già presidente dell’Alghero calcio Srl. Incontro informale propedeutico ad un approfondimento del tutto, dove le parti si parlano e tutti convengono che, prima di tutto c’è da fare un controllo sullo stato di salute della società. Scende in campo come incaricato un noto commercialista algherese, che controlla e riscontra i conti e le pendenze dell’Alghero 1945. Antonio Meloni apre all’ingresso di nuovi soci in società, e quando si è a un passo della chiusura del cerchio, arriva la doccia fredda: non se ne fa nulla. Almeno per ora.
Rilevare la società in Seconda categoria risulta eccessivamente oneroso, troppo distante dai presupposti di partenza. E per confermare che le trattative avevano mire precise, il nuovo gruppo dirigente stava trattando persino una ripartenza dell’Alghero da un gradino superiore fra i dilettanti, con richieste di ripescaggio previa acquisizione di titolo sportivo, e tutta l’operazione, conti alla mano, prevedeva esborsi che ruotavano intorno ai 70mila euro. Ora, a Meloni non rimane che prenderne atto, fa buon viso a cattivo gioco, e dopo l’arrabbiatura iniziale capisce che l’Alghero è diventata come la “Signora Triglia”. Di sicuro, iscriverà la squadra al campionato e si ripartirà, nonostante tutte le difficoltà.
Di contro, il gruppo non chiude il discorso completamente. Si prende un periodo di riflessione, vuole valutare per bene e soprattutto osservare le evoluzioni e le dinamiche politico-amministrative della città. Il progetto Alghero potrebbe aver bisogno di garanzie. Forse dalla politica. Ma è tempo di pensare che chi vuol fare calcio in città possa riuscire ad autofinanziarsi, creando all’interno di una struttura, tutto quel microcosmo che consenta di fare business. Il vecchio campo Mariotti deve “produrre”, l’area deve essere riqualificata, gli spazi ottimizzati e la società di calcio deve essere gestita come un'impresa. E’ la lungimiranza che deve avere chi aspira a rilevare l’Alghero, che oggi, lo ribadiamo, ha in dote un contratto pluriennale per la gestione della struttura, che ingessata certo non può rimanere.
Nella foto: Corrado Sanna
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