Da qualche giorno accettate massimo trenta persone nel laboratorio analisi dell´Ospedale Civile di Alghero. Problemi e difficoltà in molti servizi. Attenzione massima sul passaggio in Commissione della nuova rete ospedaliera: il Distretto chiede il Primo livello. Sui diritti alla salute e alle cure mediche è impossibile arretrare
ALGHERO - Passano i mesi e la complessiva situazione della sanità nel territorio di Alghero non migliora. Nonostante l'attenzione altissima da parte di politica e operatori, infatti, proseguono i disservizi e da Cagliari non arrivano buone notizie. Da qualche giorno l'assenza di tecnici di laboratorio si ripercuote sulla regolare erogazione dei servizi agli utenti. Il Laboratorio analisi dell'Ospedale Civile di Alghero accetta massimo trenta prelievi giornalieri e solo dal lunedì al venerdì, mentre il sabato vengono accettati solo utenti con esami urgenti segnalati nell'impegnativa. Col personale all'osso poi, è già capitato per alcuni esami di ritardi nella consegna di particolari referti.
Ma in attesa di capire quale sarà il destino del presidio ospedaliero di Alghero all'interno della nuova rete regionale, problemi e difficoltà si registrano in molti servizi. All'indomani delle riunioni del Distretto, da parte dei ventitré
Sindaci, con Alghero in testa, si rinnova la ferma richiesta del «Primo livello» già inoltrata in Regione a più riprese. Una posizione chiara quella dei rappresentanti istituzionali, maldisposti ad accettare il minimo ridimensionamento di servizi alla persona. Proprio per la contestata gestione della sanità, giovedì prossimo in Sardegna sarà protesta: sit-in di lavoratori a Sassari, di fronte alla sede dell'Ats in via Catalocchino, e proteste a Cagliari. Sul banco degli imputati l'assessorato regionale alla Sanità.
Quella che si apre oggi, infatti, potrebbe essere la settimana decisiva per la nuova riforma sanitaria che si appresta al passaggio nella competente Commissione. «Serve un sussulto di dignità e pari opportunità» aveva detto con fermezza il presidente del distretto socio-sanitario e sindaco Mario Bruno davanti ai consiglieri regionali del sassarese [
LEGGI]. Sulla base anche della proposta unitaria già inoltrata in passato alla Giunta regionale dai 66 Sindaci della Provincia di Sassari e dalle competenti Commissioni Sanità dei centri maggiori, la richiesta al Consiglio è chiara: classificazione (Primo livello), Centro Trasfusionale (salvaguardato e potenziato), ospedali di Comunità e Lungodegenza. Sui diritti alla salute e alle cure mediche è impossibile arretrare: la Regione è avvertita.