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mariangela pala 6 luglio 2017
Fiume Santo: «non alla demolizione con esplosivo»
Un no secco da parte del sindaco Sean Wheeler alla demolizione dei vecchi gruppi a carbone 1 e 2. Il piano di demolizione presentato dalla società ceca Eph ha subito una serie di varianti che ha richiesto l’utilizzo di micro-cariche detonanti al posto dei mezzi meccanici
Fiume Santo: «non alla demolizione con esplosivo»

PORTO TORRES - Un no secco da parte del sindaco Sean Wheeler alla demolizione dei vecchi gruppi a carbone 1 e 2. Il piano di demolizione presentato dalla società ceca Eph ha subito una serie di varianti che ha richiesto l’utilizzo di micro-cariche detonanti al posto dei mezzi meccanici «per motivi di sicurezza dovuti allo stato di deteriorato della ciminiera e delle caldaie». Un progetto quello presentato dai cechi nel maggio scorso che si discosta dal piano presentato dalla società E.On proprio per l’utilizzo dell’esplosivo.

«Siamo fortemente preoccupati per la possibile scelta da parte di Eph, avallata dalla Regione, di utilizzare l'esplosivo per la demolizione delle ciminiere di Fiume Santo. Ogni attività in campo non può prescindere preliminarmente da un confronto con i principali enti di controllo del nostro territorio. La bonifica è attesa e va fatta, ma è indispensabile che le operazioni vengano svolte con la massima cura verso la terra, il mare e il nostro Comune, che è il centro più prossimo agli impianti della centrale».

Il via libera sarebbe stato dato a Eph dalla Regione per l'abbattimento con esplosivo dei camini della termocentrale in quanto ritenuto più sicuro e rispondente alle prescrizioni della valutazione di impatto ambientale. «L'Arpas è l'ente che segue da tempo, e da vicino, tutte le questioni che riguardano le bonifiche del territorio. Deve essere coinvolta in questo progetto. Siamo favorevoli allo smantellamento di quegli impianti, ma di certo non con gli esplosivi. Inoltre, l'impatto economico-sociale derivante da tale pratica non è in linea con le aspettative dei migliaia di disoccupati portotorresi, che dall'azione prevista dal precedente piano didecomissioning attendevano un piccolo ristoro. Se necessario – conclude il sindaco – siamo pronti a promuovere un incontro con tutti i sindaci del territorio a sostegno di soluzioni alternative che prevedano la bonifica di Fiume Santo, senza mettere a rischio la salute della popolazione e che abbiano una maggiore ricaduta occupazionale».



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