Sergio Ortu
13 dicembre 2003
Università e Comune, rapporti sempre più tesi
Continua ad aggravarsi la situazione logistica per i due corsi di laurea attivati in città Architettura e scienze del mare, per quest ultimo corso, ospitato all’interno del Pou Salit, le difficoltà sarebbero maggiori

A disposizione per le lezioni frontali ci sarebbero solo due piccole aule a fronte invece di tre annualità. Da quest’anno infatti il corso di laurea in scienze dell’ambiente e produzioni marine ha attivata anche il terzo anno portando a regime l’intero percorso accademico di laurea. Il problema potrebbe essere risolto parzialmente con la disponibilità del piano terra ancora occupato da alcuni uffici comunali non ancora trasferiti. Ma il mancato decollo della società consortile dei servizi universitari a seguito di un irrigidimento nella trattativa da parte di entrambe le parti coinvolte comune e università sembra stia producendo non poche difficoltà. Il mancato accordo su alcuni particolari giudicati di non poco conto sembrerebbe allo stato attuale difficilmente conciliabile. Quello che è certo però è che rimetterci sono ancora una volta gli ormai i circa quattrocento studenti dei corsi di scienze del mare e architettura costretti a frequentare disponendo di strutture e servizi quasi del tutto inefficienti. La buona volontà di creare un polo universitario di qualità era stato espresso da comune e università in diverse circostanze ma evidentemente i buoni propositi come al solito vanno a scontrarsi nel concreto con gli interessi delle parti coinvolte. Voci di corridoio parlano che il mancato accordo per il decollo operativo della società consortile sia saltato per alcune richieste avanzate dall’Ente Locale che oltre alla gestione in toto dei servizi universitari peraltro legittima, aspirerebbe al controllo della nomina dei docenti a contratto. Una richiesta valutata dall’università decisamente azzardata. In effetti è l’Università ad essere garante dell’istruzione e del rilascio dei titoli per cui e peculiarità di scegliere i docenti dovrebbe spettare come è sempre stato all’Ateneo. Ad ogni modo si tratta di voci non confermate ma è chiaro che il rapporto tra università e comune sembra essersi incrinato. Tra gli studenti c’è molta delusione e nel contempo paura che i corsi possano perdere di qualità. Sono comunque pronti ad intraprendere iniziative anche legali se i loro diritti dovessero essere ancora calpestati. L’auspicio è che le vacanze di natale portino consiglio negli ambienti universitari e comunali e si raggiunga un accordo per il decollo definitivo del polo universitario. Un’occasione di sviluppo culturale ma anche economico da non sottovalutare.
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