Mariangela Pala
10 novembre 2017
Fotovoltaico, Wheeler: «sicuri di essere dalla parte giusta»
«Siamo sicuri di essere nella giusta direzione, e dalla parte giusta – dichiara il sindaco Sean Wheeler – e francamente non capiamo le polemiche come al solito pretestuose e sostanzialmente infondate dell´opposizione, che racconta soltanto una verità di comodo e dimentica consapevolmente molti dettagli importanti».

PORTO TORRES - Un mal di pancia tutt’altro che guarito quello delle graduatorie provvisorie sul fondo rotativo fotovoltaico. Le accuse della minoranza su una gestione del progetto che vede spuntare dall’elenco anche nomi e cognomi dei parenti stretti degli amministratori 5 Stelle, non sono andate giù al primo cittadino. Il suo intervento per ribadire che sul Reddito energetico l'amministrazione comunale continuerà per la sua strada.
«Siamo sicuri di essere nella giusta direzione, e dalla parte giusta – dichiara il sindaco Sean Wheeler – e francamente non capiamo le polemiche come al solito pretestuose e sostanzialmente infondate dell'opposizione, che racconta soltanto una verità di comodo e dimentica consapevolmente molti dettagli importanti». Il sindaco spiega che l'amministrazione comunale di Porto Torres ha promosso e portato avanti un progetto innovativo seppur sperimentale. «Abbiamo cercato di pubblicizzarlo il più possibile e alla conclusione del bando hanno partecipato 110 privati e 5 condomini. Coloro che hanno partecipato sono soprattutto cittadini e avevano diritto di partecipare».
Nell’elenco anche l’esponente della giunta Alessandro Derudas «al quale garantisco la massima fiducia, - aggiunge Wheeler – e posso confermare che ha inviato la domanda per dare un segnale alle tante persone che gli chiedevano un consiglio, ma ben sapendo di arrivare tra gli ultimi, ed è infatti 87esimo». I criteri di selezione tra cui il reddito, la vetustà dell'immobile e il numero dei componenti del nucleo familiare privilegiano le famiglie indigenti, tutto il resto fa solo numero e difficilmente potrà godere del contributo. Ma evidentemente il problema non è tecnico, ma secondo la minoranza è di ordine morale ed etico.
«Non so quante persone effettivamente prenderanno l'impianto, forse trenta. Ma quei trenta alimentano uno dei nostri obiettivi, o sogni, che abbiamo come amministrazione – prosegue Sean Wheeler - il secondo nome del Reddito energetico è infatti “Fondo rotativo fotovoltaico” e funziona così: l'energia prodotta dagli impianti, e non consumata, sarà rivenduta. La compra il Gse (Gestore del servizio elettrico) a un costo leggermente maggiorato. L'impianto del vicino di casa produce dei soldi vincolati per comprare altri impianti. A chi andranno ancora non si sa, ma sicuramente a coloro mossi da un animo nobile e che parteciperanno ai futuri bandi. In ogni caso, mi preme sottolineare – conclude il sindaco - stiamo parlando di risorse in condivisione: nessuno se ne avvantaggia, il vantaggio è di tutti e l'energia è condivisa. Porto Torres potrebbe diventare una città alimentata prevalentemente da energia pulita. Forse è un'utopia, forse potrebbe accadere solo nel lunghissimo periodo, ma abbiamo iniziato questo processo».
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