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M.P. 27 novembre 2017
Barista suicida: tre indagati di Porto Torres
Svolta nelle indagini sul suicidio della ragazza di 22 anni di Porto Torres avvenuto tra il 4 e il 5 novembre in casa di un´amica a La Maddalena. E´ stato trovato e acquisito dagli inquirenti il video hard che avrebbe spinto la giovane a togliersi la vita
Barista suicida: tre indagati di Porto Torres

PORTO TORRE - Svolta nelle indagini sul suicidio della ragazza di 22 anni di Porto Torres avvenuto tra il 4 e il 5 novembre in casa di un'amica a La Maddalena. E' stato trovato e acquisito dagli inquirenti il video hard che avrebbe spinto la giovane a togliersi la vita, in una vicenda ancora tutta da chiarire, costellata di minacce ed estorsioni. Ci sono anche i primi sospettati: tre persone della cerchia di amicizie di Michela. Tra le ipotesi di reato, istigazione al suicidio, tentata estorsione e diffamazione aggravata.

Il procuratore facente funzioni di Tempio Pausania, Gianluigi Dettori, ha iscritto tre persone nel registro degli indagati a garanzia delle perquisizioni in casa e personali alle quali sono stati sottoposti. Le ipotesi di reato vanno dall'istigazione al suicidio alla tentata estorsione sino alla diffamazione aggravata. Gli inquirenti stanno verificando gli indizi acquisiti per capire se, come ed eventualmente in quale ruolo ciascuno dei tre abbia avuto parte nella vicenda.

E' seguendo le tracce lasciate dal video hard sulla rete che gli inquirenti di Tempio Pausania sono riusciti ad imprimere una svolta nelle indagini sul suicidio della giovane barista di Porto Torres (Sassari). Andando a ritroso rispetto alla strada che aveva preso il filmato, gli uomini incaricati dalla Procura sono arrivati ad un personal computer nella disponibilità di uno di questi tre indagati. Il procuratore Gianluigi Dettori, con i carabinieri di Porto Torres e Olbia, stanno ora verificando se il video sia anche a disposizione degli altri due sospettati.

Sequestrati pc, cellulari e tablet per cercare le tracce informatiche che confermino le ipotesi di reato. La divulgazione del video hard o le minacce di renderlo pubblico, avrebbe convinto la ragazza a farla finita. Alcuni giorni prima aveva anche denunciato di essere stata aggredita e rapinata da sconosciuti a Porto Torres: su questo sta indagando la Procura di Sassari.
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