Red
6 marzo 2018
Progetto Aria: viceambasciatrisce Usa in visita
Lo stato di avanzamento delle attività di riconversione degli impianti della società partecipata dalla Regione sono stati illustrati ieri, nel corso di una visita agli impianti alla quale hanno partecipato la viceambasciatrice degli Stati uniti Kelly Degnan, il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, l’amministratore di Carbosulcis Antonio Martini, Cristiano Galbiati dell’Università di Princeton ed Alberto Devoto dell’Istituto nazionale di fisica nucleare

CAGLIARI - Addio all’estrazione di carbone, il futuro delle miniere della Carbosulcis è nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica alla base del Progetto Aria. Finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna con 2,7milioni di euro porterà, tra l’altro, alla produzione di isotopi del gas argon, richiesti in grande quantità, perché essenziali per lo studio della materia oscura all’interno del programma nazionale Darkside. Lo stato di avanzamento delle attività di riconversione degli impianti della società partecipata dalla Regione sono stati illustrati ieri (lunedì), nel corso di una visita agli impianti alla quale hanno partecipato la viceambasciatrice degli Stati uniti Kelly Degnan, il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, l’amministratore di Carbosulcis Antonio Martini, Cristiano Galbiati dell’Università di Princeton ed Alberto Devoto dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, partner scientifici del progetto Aria.
La visita si è svolta nel sito minerario e ha interessato in particolare l’area del pozzo Seruci, dove sarà installata una colonna di distillazione criogenica dell’altezza di 350metri. «Abbiamo mostrato alla viceambasciatrice americana il nostro innovativo progetto per le miniere della Carbosulcis, con la collaborazione dell’Università di Princeton e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, col pieno appoggio della Regione che sta garantendo un importante finanziamento - dichiara Paci - È il nostro futuro puntare sull’innovazione e sulla tecnologia, utilizzare le nostre strutture minerarie, che sono un pezzo importante della storia del nostro passato, per guardare al futuro, passando dalla produzione di carbone alla valorizzazione di queste infrastrutture per fare ricerca e innovazione. Non c’è solo questo esempio, abbiamo anche la miniera di Sos Enattos a Lula che si è candidata per ospitare un laboratorio europeo per lo studio delle onde gravitazionali, e i progetti legati a Sotacarbo. Insomma, un insieme di vecchie tradizioni minerarie che guardano al futuro, alla nuova tecnologia e a nuova occupazione».
«Il nostro obiettivo è traghettare l’industria della Sardegna in un’altra era - afferma Piras - Per farlo servono progetti coraggiosi e all’avanguardia. Qui a Nuraxi Figus stiamo portando avanti il piano di dismissione della miniera, così come previsto dal cronoprogramma che prevede la cessazione delle attività estrattive entro quest’anno. Stiamo mettendo le basi per costruire, anche attraverso i programmi di ricerca, opportunità di lavoro per i giovani, i quali stanno dimostrando di saper accettare le nuove sfide che il mondo propone. È compito della Regione accompagnarli in questo percorso con una adeguata formazione e preparazione». Nel pomeriggio, a Villa Devoto, Pigliaru ha ricevuto Degnan, in Sardegna per unadue giorni di incontri istituzionali. Oltre alle valutazioni legate all’illustrazione dei progetti ed alla storia del sito minerario, l'incontro si è allargato a considerazioni di più ampio respiro sui progetti legati all'Ict ed all'internazionalizzazione, all'allungamento della stagione turistica ed alla trattativa in atto con la Commissione europea sul tema dei trasporti aerei.
Nella foto: un momento della visita
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