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La Corte costituzionale boccia la legge sulle aree idonee
Durissimo colpo per la presidente-Governatrice pentastellata che aveva voluto abbandonare la Pratobello nonostante le migliaia di firme della società civile. Ripercussioni importanti in maggioranza col Pd che a questo punto si trova davvero in difficoltà

CAGLIARI - La Corte Costituzionale boccia la Legge 20 sulle aree idonee della regione Autonoma della Sardegna. Un colpo durissimo per chi la legge la ha sostenuta e approvata in antitesi alla pratobello d'iniziativa popolare. Un vero e proprio ceffone: I giudici costituzionali hanno quasi del tutto accolto le tesi del governo cassando diversi elementi portanti della legge voluta dal Campo largo e approvata dal consiglio regionale lo scorso anno.
Tre sono i punti contestati alla legge 20, che di di fatto viene quasi del tutto cancellata, il primo riguarda la prevalenza delle aree non idonee rispetto a quelle idonee all’interno di uno stesso progetto. Se un progetto di rinnovabili ricade in zone idonee e non idonee non può secondo la corte costituzionale prevalere il concetto di non idoneità. Altro punto cassato riguarda la procedura semplificata per l’autorizzazione paesaggistica nelle aree idonee. Questa deve comunque seguire la norma statale.
In sintesi, con la sentenza numero 184, depositata oggi sulla base del ricorso del Governo, la Corte «ha ribadito che la qualifica di non idoneità di un’area non può tradursi in un aprioristico divieto di installazione degli impianti, che ha l’effetto di determinare l’impossibilità di accedere ai procedimenti autorizzatori semplificati previsti dal legislatore statale per velocizzare la diffusione delle fonti rinnovabili nelle aree idonee».
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