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Sergio Ortu 20 gennaio 2004
Maristella isolata e dimenticata come un deserto
La denuncia giunge dal parroco della borgata, Don Gennaro Masala, che accusa l’amministrazione di assoluta incuranza
Maristella isolata e dimenticata come un deserto

Non è frequente che un sacerdote scenda in campo per denunciare le disattenzioni del Comune nei confronti del benessere della Comunità dei vari quartieri e borgate della Città. Questa volta però forte della propria esperienza diretta Don Gennaro Masala, parroco della piccola e dimenticata borgata di Maristella, rompe il silenzio per esprimere tutta la sua amarezza sul modo nel quale l’Amministrazione Comunale si cura dei problemi di Maristella. Si tratta di una borgata completamente priva di servizi e aree di svago e socializzazione per ragazzi e anziani. E in un luogo isolato come le borgate questa mancanza si sente fortemente. “Era il 22 settembre -spiega Don Gennaro- quando mi sono rivolto per la prima volta ad alcuni responsabili della Giunta Comunale in carica affinché mi concedessero almeno due aule della scuola materna o elementare,ormai chiuse e inutilizzate da tempo, per organizzare dei locali per i ragazzi che si trovano sulla strada, al freddo e sotto la pioggia.” Una richiesta, precisa il parroco, rinnovata più volte da quella data.Ma nessuna risposta è pervenuta. Nuovo sollecito nel mese di novembre, esattamente il giorno 3, questa volta indirizzato all’Assessore direttamente competente in materia di manutenzioni. “Constatato -prosegue Don Gennaro- che i ragazzi non hanno neanche uno spazio per tirare due calci al pallone ho chiesto solo di dare una spianatina al terreno antistante l’ex scuola elementare e mettere due piccole porte da calcetto. Ma neanche tale richiesta è stata esaudita”. Amarezza e delusione dunque per l’anziano parroco di Maristella, ormai rassegnato al disinteresse e scarsa sensibilità anche di questa Amministrazione come le altre che si sono succedute, nei confronti della lontana e nascosta borgata di Porto Conte. Piccola ma dove vivono comunque 500 anime. E dove veramente non c’è nulla nonostante esistano degli spazi vitali (vedi le due scuole ormai chiuse)dove potere realizzare un modesto centro sociale, una piccola biblioteca e magari una ludoteca per bambini. Ma ad ogni modo non si perde d’animo il Sacerdote e conclude ironicamente: “possibile che i partiti di Maggioranza non si accorgano che, molto spesso, nel cielo plumbeo di Maristella, qualche elemento dell’Opposizione fa capolino per dispensare favori e prometterne altri? Mi pare che i componenti della Giunta Comunale si siano dimenticati o non conoscano la frase del Vangelo che dice -i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce-“.



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