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Luciano Deriu Segreteria Legambiente Sardegna
22 gennaio 2004
Master plan catalano-libanese da un milione di metri cubi
Sembrerebbe una sorta di Alghero 2, ma il progetto Baroudi non appare una cosa seria. Se non altro per essere situato all’interno di un Parco con il quale è inconciliabile

Non siamo contrari in linea di principio alla realizzazione di alberghi, se attuati in luoghi e modi idonei che il Piano Urbanistico certamente saprà trovare. Ma intanto qui si tratta assai poco di alberghi e all’ottanta per cento di seconde case, che finito il sogno, prospettano una di quelle città fantasma già diffuse in Sardegna, utilizzata al dieci per cento del suo potenziale. Intanto l’ordine della provocatoria grandezza del progetto pone alla comunità algherese la domanda fondamentale, che è che cosa fare del proprio territorio.
Un intervento immobiliare consuma un capitale ambientale irriproducibile ed è irreversibile. Occorre pensarci bene, facendo una contabilità economico-ambientale dei costi e dei benefici che comporta. Le esperienze (e numerosi economisti) ci dicono che il bilancio ambientale dei villaggi turistico-immobiliari in Sardegna è in perdita per la nostra isola. Si sono consumati beni ambientali preziosi non rinnovabili, in cambio di qualche sparuto posto di lavoro poco qualificato. C’è da aggiungere che il “progetto” Baroudi vorrebbe utilizzare anche (o prevalentemente?) soldi pubblici. Insomma è come se la comunità consegnasse alla società del libanese una miniera, gli desse i soldi per farla fruttare e trarne reddito, in cambio di qualche posto di minatore.
La nostra idea è che dobbiamo imparare a mettere a frutto noi stessi le nostre miniere, che sono i giacimenti di natura, cultura e identità, che occorre utilizzare con lo spirito dell’impresa attenta al fatturato, ma anche a non diminuire il capitale ambientale. La proposta adeguata ai tempi, alle nuove sensibilità e a un territorio di pregio come il nostro non può essere il turismo immobiliare, ma la realizzazione di un’offerta turistica diffusa e durevole. Che vuol dire essenzialmente mettere in valore le numerose potenzialità del territorio e creare servizi ad alta intensità di occupazione. Il Parco ha iniziato il suo percorso. Se andrà avanti, con progettualità ed efficacia, sarà capace di produrre occupazione dieci volte superiore al progetto Baroudi.
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