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A.B. 1 febbraio 2020
Basket: la Dinamo sfida Trieste
Ieri mattina, nella Club house societaria, l’assistant coach del Banco di Sardegna Sassari Edoardo Casalone ha incontrato la stampa in vista della sfida di domani. All’Allianz dome, Devecchi e compagni affronteranno la Pallacanestro Trieste nella sfida valida per la quarta giornata del girone di ritorno del campionato Lba
Basket: la Dinamo sfida Trieste

SASSARI - Ieri mattina (venerdì), nella Club house societaria, l’assistant coach del Banco di Sardegna Dinamo Sassari Edoardo Casalone ha incontrato la stampa in vista della sfida di domani, domenica 2 febbraio, contro Trieste. All’Allianz dome, Devecchi e compagni affronteranno la Pallacanestro Trieste nella sfida valida per la quarta giornata del girone di ritorno del campionato Lba.

«Trieste è una squadra che ha cambiato diversi interpreti rispetto all’andata, mettendo dentro due giocatori di assoluto livello come Ricky Hickman (pedina di grande esperienza in EuroLega) e Deron Washington, che in passato è stato tra i migliori del nostro campionato. Non dobbiamo fermarci a guardare gli ultimi risultati, perché arrivano da tre sconfitte, ma alla crescita del loro gioco che è in grande evoluzione con l’inserimento di queste due nuove pedine. Nelle ultime sfide, penso a quella con Milano, non guardiamo al risultato, ma alla prestazione che hanno portato in campo, quello che hanno prodotto. Sappiamo che andare a giocare a Trieste non è semplice, è un campo caldo, ci tengono a fare bene e hanno grande passione. È una società che ha fatto investimenti e merita di proseguire il campionato, quindi cercheranno di portare a casa i due punti in ogni modo. Noi abbiamo già cancellato la ottima prestazione con Holon e siamo pronti a concentrarci sulla partita di campionato dove vogliamo ritrovare la vittoria».

Che impatto possono avere le due nuove pedine sulla partita?
«Hickman e Washington sono due giocatori che possono produrre per se stessi e per i compagni, che possono dare serenità grazie alla loro grande esperienza sul campo nei momenti topici. Trieste era già una squadra che giocava bene insieme, abituata all’alto ritmo anche nei giochi a metà campo. All’andata, era stata una bella sfida al netto del risultato: erano stati molto bravi a riempire bene l’area sfruttando la nostra peggior prestazione da fuori. Inoltre, hanno inserito anche un giocatore di esperienza come Riccardo Cervi, sono una squadra grossa per il campionato e possono proporre diverse soluzioni offensive: da questo punto di vista, noi abbiamo fatto una buona preparazione affrontando un team come Holon che, come succede spesso nelle squadre continentali, ha una stazza più grossa rispetto alle italiane».

Come procede l’inserimento di Coleby?
«Dwight sta lavorando in maniera molto intensa, vuole mettersi al pari dei compagni -parliamo sotto il profilo dell’inserimento-, è un grande lavoratore e a fine allenamento si ferma spesso per una sessione individuale. Siamo contenti, perché è un ragazzo che dimostra grande desiderio di inserirsi in fretta e lavorare duro e devo dire che da subito c’è stata grande disponibilità da parte di tutti i compagni. Lui è molto solare e disponibile, anche se poco loquace, sta bene con i compagni si fa voler bene: sappiamo quanto sia importante per noi avere giocatori che, al di là dell’aspetto tecnico, rispondano a quei requisiti umani che ne permettano l’inserimento ideale nel nostro contesto. Ha già fatto vedere sul campo le sue doti spiccate, le qualità fisiche e tecniche, in più mostra grande disponibilità a essere coinvolto e coinvolgere con i compagni».

Dopo la doppia trasferta, vi aspetta una pausa tra il Game14 e la Final eight.
«Siamo abituati a lavorare nei ritagli di tempo, sfrutteremo la sosta del campionato e poi la finestra Fiba, anche se speriamo di avere diversi giocatori coinvolti sul fronte nazionale. Non credo sia difficile da gestire dal punto di vista fisico, considerando l’impegno della coppa. Dovremo essere bravi a gestire al meglio le nostre energie e ottimizzare il tempo a disposizione senza abbassare l’intensità».

Che reazione c’è stata all’interno della squadra per le pre-convocazioni delle Nazionali?
«C’è grande soddisfazione e adesso ai ragazzi toccherà pagare le pizze (ride, ndr.), abbiamo parlato spesso di Marco, che finalmente ha ricevuto la prima convocazione nella Nazionale maggiore; Michele è molto contento e merita la chiamata per la stagione che sta facendo, è un grande giocatore (non lo scopriamo certo oggi), ma sta mostrando grandi passi in avanti lavorando su alcuni aspetti che ne permettono una buona evoluzione, step che saranno decisivi nel suo prosieguo della carriera. Infine, Miro, ovviamente, meritava la convocazione per la grande stagione che sta facendo».

Nella foto: l’assistant coach Edoardo Casalone



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