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Red 11 febbraio 2020
Progetto Freemmos: il plauso di Chessa
«La lotta allo spopolamento di alcuni paesi della Sardegna è un tema caro alla Giunta Solinas, perciò iniziative come il progetto “Freemmos”, nato da un’idea della “Fondazione Maria Carta”, della quale la Regione è socio, sono utili ad alimentare il dibattito per trovare soluzioni a questo problema», dichiara l’assessore regionale del Turismo, al Centro sociale culturale sardo di Milano, in occasione della presentazione del progetto, illustrato dal presidente della Fondazione Leonardo Marras
Progetto Freemmos: il <i>plauso</i> di Chessa

CAGLIARI - «La lotta allo spopolamento di alcuni paesi della Sardegna è un tema caro alla Giunta Solinas, perciò iniziative come il progetto “Freemmos”, nato da un’idea della “Fondazione Maria Carta”, della quale la Regione è socio, sono utili ad alimentare il dibattito per trovare soluzioni a questo problema». Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa, al Centro sociale culturale sardo di Milano, in occasione della presentazione del progetto, illustrato dal presidente della Fondazione Leonardo Marras.

Il suo nome deriva dalla parola inglese “free” e dalla desinenza “mmos”, che in lingua sarda significa “fermi”. Freemmos, cioè “liberi di restare”. Il progetto è finalizzato a sostenere, attraverso una serie di iniziative di carattere culturale ed artistiche, i piccoli centri della Sardegna a rischio estinzione. Secondo uno studio, condotto negli anni scorsi dall’Università di Cagliari, sarebbero trenta i paesi sardi a rischio estinzione nei prossimi decenni.

«Sono migliaia i giovani sardi che hanno ripreso ad abbandonare l’Isola per cercare lavoro altrove – ha aggiunto Chessa – È dovere della politica regionale mettere in campo azioni per invertire questa tendenza ed anche il settore del turismo può offrire risposte concrete ed opportunità con idee e progetti che possano tenere in Sardegna i nostri ragazzi o farli tornare dopo la loro formazione in Italia e all’estero». Durante la serata, è stato presentato anche il libro “Maria Carta, cuore e voce di Sardegna”, di Giacomo Serreli.

L'autore ha raccontato alcuni episodi, anche con l’ausilio di un filmato, della vita dell’artista sarda, che per oltre trent'anni ha fatto conoscere il canto tradizionale sardo a livello nazionale e internazionale. «La valorizzazione del patrimonio culturale e della tradizione sarda per tutelare la nostra identità ha nei circoli in Italia e nel Mondo un avamposto importante che la Regione non deve trascurare», ha concluso l’esponente della Giunta Solinas, ricordando che nel 2020 ricorre il 50esimmo anniversario della fondazione del circolo milanese.

Nella foto: il presidente della Fondazione Maria Carta Leonardo Marras



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