Un cittadino di Alghero si rivolge così a Mario Conoci: «mi sembra non abbia correttamente il senso del civismo che lo deve guidare (dal cives romano), nonchè il rispetto per le intelligenze altrui». Esplode la polemica intorno ai dati censurati sull´epidemiologia ad Alghero
ALGHERO - «Questo sindaco, che non conosco - ma appunto per questo posso permettermi un giudizio asettico - mi sembra non abbia correttamente il senso del civismo che lo deve guidare (dal cives romano), nonchè il rispetto per le intelligenze altrui; io non soffro di curiosità morbosa, ma voglio ed ho il diritto di sapere "esattamente" la situazione della città in cui ho deciso da tempo di vivere, e non delego ad alcuno, sindaco o altri, la decisione che spetta solo a me, di come comportarmi in conseguenza della "dettagliata" conoscenza della situazione in cui mi trovo. Io sono, come tanti, iperteso, mia moglie è immunodepressa a causa di un trapianto; non è certo il sindaco nè altri che hanno il diritto di decidere per me. A lui spetta solo il "dovere" di informare tutta la cittadinanza dei dettagli di ciò che accade, in modo che ciascuno faccia le proprie considerazioni circa il rischio che corre. Il sindaco non ha il diritto di decidere cosa devo e cosa non devo sapere; non voglio certo invadere la privacy di altri, ma ricordi, sindaco: La mia libertà termina dove inizia la tua». Un cittadino di Alghero si rivolge così a
Mario Conoci, nella bufera per aver bollato come banale «curiosità» la legittima richiesta dei dati sull'andamento epidemiologico
Covid-19 nel territorio comunale.