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Red 11 aprile 2020
Pasqua: crollo per gli agriturismo
Sarà una Pasqua anomala. In cui, oltre all´impossibilità di partecipare ai festeggiamenti liturgici, saranno stravolti anche le tradizionali abitudini. Dalle gite fuori porta ai tradizionali banchetti in famiglia o tra amici. Ma sarà anche la Pasqua del vicinato e del chilometro zero
Pasqua: crollo per gli agriturismo

CAGLIARI - Sarà una Pasqua anomala. In cui, oltre all'impossibilità di partecipare ai festeggiamenti liturgici, saranno stravolti anche le tradizionali abitudini. Dalle gite fuori porta ai tradizionali banchetti in famiglia o tra amici. Ma sarà anche la Pasqua del vicinato e del chilometro zero. Per molte attività agricole, a cominciare dagli agriturismo, ci saranno pesanti perdite. Pasqua e pasquetta, che per loro apre la stagione, è la prima grande prova che stava segnando negli ultimi anni il tutto esaurito. Il primo ponte al quale seguono quelli del 25 aprile e del primo maggio. E’ adesso che cominciano le gite fuori porta, con le passeggiate a cavallo, con i pic nic, fino alle escursioni al mare ed in montagna, o alle esperienze in fattoria per partecipare alle attività dell’azienda. con loro sono compromesse anche le attività didattiche con le scolaresche, così come le cerimonie legate a comunioni, cresime e matrimoni. Una perdita che si può stimare nel 70percento. Conseguentemente, a cascata, le perdite si hanno sulla viticoltura, carni (soprattutto il maialetto sta risentendo delle crisi), salumi e fiori.

A causa dell’emergenza, più di un italiano su due (51percento) ha dovuto rinunciare a qualsiasi progetto di viaggio o di gita già programmato per Pasqua, con le famiglie costrette a rimanere a casa, secondo indagine Coldiretti/Ixè. Se non ci fosse stata l’emergenza, il 17percento avrebbe rivisto parenti ed amici in un’altra città o regione per vivere insieme il tempo della festa mentre, evidenzia la Coldiretti, un italiano su cinque (20percento) sarebbe andato in villeggiatura in una località italiana e solo il 5percento avrebbe optato per una località all’estero. Per la filiera turistica si tratta di un duro colpo all’economia ed all’occupazione soprattutto alla luce delle condizioni climatiche che, continua la Coldiretti, «avrebbero favorito la riapertura delle attività stagionali, dal mare ai grandi laghi, dalla montagna alla campagna. Allo stesso tempo, nonostante la grave crisi, sta emergendo una maggiore sensibilità dei cittadini verso i prodotti locali». L’agnello, il simbolo dei banchetti pasquali, ha registrato in Sardegna, soprattutto negli ultimi giorni, una crescita nelle richieste del 10percento rispetto alla media degli ultimi anni, anche se il prezzo pagato al pastore segna un –30percento rispetto allo scorso anno: «è fondamentale in questo momento la massima trasparenza lungo tutta la filiera, non si può speculare sulle disgrazie», avvertono dalla Coldiretti.

Secondo i dati del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp, per le festività pasquali si sono venduti 130mila agnelli sardi, il 68percento dei quali marchiati Igp. Con un'impennata delle richieste registrata nell’ultima settimana (+10percento), che ha costretto alla chiusura delle macellazioni due giorni prima rispetto agli anni scorsi per la mancanza di prodotto. Oltre che in Sardegna (25mila) gli agnelli sardi sono stati destinati in particolare nei mercati nazionale della Campania, Lazio, Toscana, Lombardia, Liguria e Piemonte. Ma a crescere in generale è la spesa a chilometro zero e nei negozi di vicinato ed in particolari le eccellenze a marchio. Chiusi i mercati di Campagna amica per le restrizioni Covid-19, stanno riscuotendo un grandissimo successo le vendite a domicilio delle aziende agricole e della spesa di Campagna amica. In tutte la Sardegna, le aziende agricole hanno difficoltà ad esaurire tutte le richieste, con la spesa organizzata a chilometro zero da Campagna amica Cagliari che ha registrato il soul out da dieci giorni.

«Sarà una Pasqua mesta – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – sia per l’emergenza sanitaria, che per la conseguente crisi economica. Per gli agriturismo questo è un duro colpo, che condizionerà tutta la stagione. Per Pasqua, ma soprattutto Pasquetta, stavano registrando sempre più presenza e la maggior parte dei nostri agriturismo Campagna amica dovevano chiudere le prenotazioni in anticipo. Una perdita ingente, che colpisce di conseguenza tantissimi altri settori, come quello del vino, per esempio. Come Coldiretti siamo impegnati a tutti i livelli su più fronti per lenire le perdite e dare un po’ di ossigeno con degli interventi da parte dei governi nazionali e regionale». «Anche nei momenti più bui abbiamo emerge l’unione dei sardi e la solidarietà – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – Quotidianamente, abbiamo in tutta la Sardegna migliaia di richieste da parte dei cittadini di prodotti direttamente dalle aziende agricole. Le stesse vendite dell’agnello confermano che quest’anno più che mai il pranzo di Pasqua e Pasquetta sarà a chilometraggio limitato. Di questo dobbiamo trarne insegnamento anche dopo e dovrebbero adeguarsi anche i supermercati dando maggiore spazio e proponendo nei propri scaffali i prodotti sardi 100percento».

Nella foto: Luca Saba alle spalle di Battista Cualbu



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