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Red 27 aprile 2020
Sicurezza sanitaria green: Sardegna regione pilota
Lo dicono i vertici di Confcommercio green Campidano che propongono azioni che posso essere in campo da subito, tra queste c’è il Green bonus voucher ambienti e ambiente di salute destinato alle aziende pronte a riqualificazioni di salute ambientale e di nuovi schemi per mettere insieme design e sicurezza sanitari
Sicurezza sanitaria green: Sardegna regione pilota

CAGLIARI - «Avere mille protocolli No Covid rischia di essere più una azione di marketing che immagine unitaria e supportata da normative e certificazioni internazionali. Noi in Sardegna abbiamo gli strumenti, per prepararci non solo alla ripartenza, ma per essere un esempio virtuoso nel mondo». Lo dicono i vertici di Confcommercio green Campidano che propongono azioni che posso essere in campo da subito, tra queste c’è il Green bonus voucher ambienti e ambiente di salute destinato alle aziende (come quelle turistiche), pronte a riqualificazioni di salute ambientale e di nuovi schemi per mettere insieme design e sicurezza sanitaria (con tempi che vanno da cinque giorni al massimo fino a venti in caso di rigenerazioni e layout di Healty design). «Il voucher bonus green sarebbe per le imprese ed i professionisti nell’immediato un grande aiuto – spiega il presidente di Confcommercio green Campidano Alessandro Piu - avrebbero la possibilità di scegliere due linee, quella della riqualificazione dei locali o quella della copertura di parte dei costi di gestione, un sostegno per gli investimenti necessari per riorganizzare le proprie attività».

Gli strumenti, secondo i vertici di Confcommercio green Campidano ci sono: tra il 2018 ed il 2020, l’Assessorato regionale al Lavoro, con Agrilizia, ha messo in piedi un progetto di alta formazione di Healthy building design guidato da un team multidisciplinare di medici per l’ambiente, pediatri ed altri specialisti, le Università degli studi di Cagliari e di Sassari e Casa verde Co2.0, indirizzato ad ottanta tecnici ingegneri architetti agronomi. «Quello della Regione Sardegna è il primo progetto realizzato al mondo di alta formazione medico ambientale con annesso disciplinare per la certificazione sanitaria medico etica, di ingegneria e architettura abitativa per la salute delle persone e dell’ambiente. Comprende anche tutti i criteri internazionali con le direttive Sbs», ha spiegato la docente del progetto di formazione Pinella Loria, esperta di inquinamento ambientale ed indoor.

I protocolli internazionali di architettura e medicina ambientale Healthy building design, validati per essere applicativi in ogni parte del mondo, sono stati declinati in diversi disciplinari specifici per certificare la salute per persone ambiente in contesti di differente fruizione: musei, ristoranti, bar, b&b, hotel, negozi, scuole, uffici, abitazioni, imprese di trasformazione e produzione food e no food, gestione di porti litorali cantieri e geotecnica. «A questo strumento si aggiunge il prezzario ecologico con catalogo di sistemi materiali tracciabili locali e del “Made in Italy”, servizi green certificati e la gestione sostenibile di cantieri e opere pubbliche realizzato dall’Assessorato dei Lavori pubblici, primo in Europa nella creazione di tale strumento che nelle sue prescrizioni valutazioni e monitoraggi mette al centro la salute dell’ambiente e di tutta la filiera di lavoratrici e lavoratori - ha detto il coordinatore del progetto Marco Cau, tra i referenti del team scientifico di Confcommercio green Medio Campidano - questi strumenti innovativi e unici realizzati in tempi non sospetti ora possono diventare strategici, perché sono già disponibili e potrebbero essere applicati da subito proprio in Sardegna facendone la regione pilota prima al mondo per la sicurezza sanitaria abitativa dei luoghi e il massimo rispetto dell’ambiente, è un’occasione imperdibile e necessaria».

Secondo la rappresentante dell’associazione di categoria green Daniela Ducato, «a prescindere dal CoronaVirus, bisogna ripensare e realizzare l’architettura “Cov free”, acronimo di Composti organici volatili, inquinanti indoor pericolosi e invisibili per la nostra salute emessi soprattutto dai materiali dell’abitare (rivestimenti, vernici, isolanti, colle, arredi, ecc.), le cui sostanze volatili disperse nell’aria (anche fino a dieci anni) diventano ciò che respiriamo in casa, scuola, hotel, ristorante, ufficio, negozio, ecc. Inoltre, è ormai dimostrato che ci sono superfici petrolchimiche come pareti con finiture di resine o di pitture impermeabili dove virus e batteri vivono più a lungo. Pertanto, il mondo della progettazione è chiamato ad un epocale cambio di passo, dove efficienza energetica e scelta estetica dovranno diventare etica e medicina dell’abitare per garantire la massima salute delle persone e del paesaggio mondo. Orgogliosa che sia nato in Sardegna il primo disciplinare di Healthy building design del pianeta».

Nella foto: il presidente di Confcommercio green Campidano Alessandro Piu



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