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Alguer.itnotiziealgheroOpinioniPoliticaTroppo facile criticare senza proporre
Angelo Caria 1 maggio 2020
L'opinione di Angelo Caria
Troppo facile criticare senza proporre
<i>Troppo facile criticare senza proporre</i>

Ai tempi del Coronavirus, le ansie che viviamo ci portano a pretendere molto da tutte le Istituzioni ed anche velocemente. Ritengo sia sbagliato e fuorviante pretendere dal Comune quello che per legge lo stesso non può proprio fare. Certamente tutte le azioni sono migliorabili in funzione del grado di maturità e della visione della politica locale, ovvero in funzione del tasso di capacità degli amministratori. Ma è anche troppo facile e ingiusto criticare senza proporre. Per varie ragioni, che per economia di scrittura non sto qui ad elencare, vengono in mente tante soluzioni per dare slancio alla nostra economia, forse migliori o forse peggiori delle tante che si leggono qua e là.. Vorrei condividerne una con voi. Fra le azioni benefiche che il Comune potrebbe attivare, a mio modo di vedere , vi è certamente quella di fare pressioni presso le Istituzioni competenti (Governo e Regione) affinchè le stesse si adoperino per trasferire adeguate risorse e perchè adottino nuove disposizioni di legge entrambe con finalità di agevolare i Comuni nella delicata fase di ricostruzione del tessuto economico locale. Il Comune, dal canto suo, dovrà farsi trovare pronto e lucido quando le proprie istanze auspicabilmente dovessero essere accolte.

Queste mie affermazioni restano astratte pertanto mancanti di un contenuto pratico, se non accompagnate da un esempio concreto. Si perdono tristemente nel mare delle ovvietà trite e ritrite. Cercherò di spiegarmi meglio allora. Il senso del mio ragionamento è che mal si concilieranno i finanziamenti a favore di Comuni privi di idee e progettualità o con una visione “astigmatica” del proprio futuro. Le Amministrazioni locali meno illuminate, pertanto, dovranno cedere il passo a quelle più avvedute, mature e con progettualità immediatamente cantierabili. Questa cosa si sa da anni eppure in Italia giacciono inutilizzate una marea di risorse per l'inerzia delle Pubbliche amministrazioni. E' notizia di questi giorni che fra le risorse provenienti dalla Comunità europea per sostenere la nostra nazione dagli infausti effetti all'economia da Covid-19, vi sono gli oltre 30miliardi di euro erogate dalla Banca europea per gli Investimenti che l'Italia potrà (ed a questo punto credo proprio dovrà) spendere per la realizzazione di opere pubbliche senza che le stesse (come positiva novità) debbano essere accompagnate da un cofinanziamento interno.

Senza volare troppo di fantasia, questo vorrà dire che la Sardegna si troverà probabilmente a gestire da qui a poco una somma vicina al miliardo di euro. A cascata per il nostro Comune potrebbe trattarsi di risorse vicine ai 30milioni di euro o forse più da utilizzare per riqualificazioni o nuove opere. Vi sarebbero tante cose che si possono fare con 30milioni di euro. A mio avviso, bisogna trovare il modo di spenderli subito, facendo in modo che delle stesse ne beneficino prevalentemente le imprese artigiane e maestranze locali. Al riguardo, sarà indispensabile giungere ad un allentamento del Codice degli appalti come ampiamente garantito e preannunciato dal Governo. Penso, a titolo esemplificativo, ad un grande piano di riqualificazione delle facciate di tutto il centro storico. I benefici diretti ed indiretti di un intervento di questo tipo credo siano facilmente intuibili. Fra l'altro, si tratterebbe di un'opera-progetto facilmente adottabile, pertanto prontamente finanziabile. Dobbiamo concepire il centro storico come un'unica entità patrimoniale pertanto il suo decoro d'insieme come l'adeguata manutenzione delle facciate siano esse pubbliche o “private” vanno ad incidere nel nostro interesse pubblico; preliminarmente per gli effetti benefici in termini turistici. Congiuntamente all'intervento di carattere edilizio, l'Amministrazione comunale potrà regolamentare un meccanismo mediante il quale una parte delle somme utilizzate per le opere venga restituita dalle imprese appaltatrici al Comune in quota contributo di scopo. Queste ultime risorse (se ci limitassimo a un 10percento si tratterebbe di circa 3milioni di euro) potrebbero essere utilizzate quale contributo marketing a favore dei pubblici esercizi che in cambio potrebbero promuovere l'uso del catalano, ovvero i piatti tipici locali, il nostro territorio, ecc.

* già assessore del Comune di Alghero
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