Red
26 maggio 2020
Turismo e sanità: mozione del Pd
I consiglieri regionali del Partito democratico hanno presentato un documento sulla necessità che, con l´avvio della Fase 2, si provveda «con urgenza alla definizione di trattamento e accoglienza dei turisti asintomatici Covid-positivi, comunque costretti alla quarantena, e dei cittadini sardi che, nelle stesse condizioni, abitassero in case non idonee all´isolamento e sulla necessità di riorganizzazione di tutta la rete ospedaliera, nonché degli spazi e dei percorsi negli ospedali e nei pronto soccorso»

CAGLIARI - I consiglieri regionale del Partito democratico, con una mozione, hanno sollecitato il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas e l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu a non sottovalutare alcune criticità che, «se non fossero affrontate con tempestività, potrebbero mandare nuovamente in crisi, non soltanto il sistema sanitario ospedaliero, già congestionato dalla ripresa delle attività ordinarie a favore dei pazienti no-Covid, di ritorno dal lockdown, ma anche l’intero sistema turistico ricettivo isolano, già provato dai devastanti effetti della crisi economica, oggi travolto anche dalla cancellazione delle prenotazioni derivanti proprio dalle incertezze dovute alla mancanza dei protocolli necessari per il trattamento e l’accoglienza dei turisti che risultassero asintomatici, ma positivi al Covid-test, o comunque costretti all’isolamento». Inoltre, con il documento si punta al potenziamento ed alla riorganizzazione dei pronto soccorso ed il coordinamento tra Aziende ospedaliere ed Ats per il trasferimento dei pazienti, dopo la stabilizzazione, negli ospedali periferici e con le case di cura private per il trasferimento dei pazienti lungodegenti, o post acuti.
In particolare, i Dem chiedono che la Giunta regionale provveda a definire, «con estrema urgenza, le procedure di trattamento e di accoglienza, compreso l’individuazione delle strutture idonee, dei turisti asintomatici, ma Covid-positivi, o comunque costretti alla quarantena, e dei cittadini sardi che, nelle stesse condizioni, abitassero in case non idonee all’isolamento». Ed ancora, «a coordinare l’apertura delle attività di tutti i pronto soccorso regionali, compresi quelli degli ospedali attualmente destinati ai malati Covid, con la netta separazione dei percorsi sporco e pulito, ciò al fine di disporre della massima capacità di accoglienza possibile e ridurre i rischi di sovraffollamento, per ciascuno dei pronto soccorso, evitando quella vicinanza fisica tra le persone, o le decine di barelle, nelle sale d’attesa, così come eravamo tristemente abituati a vedere nel periodo pre-Covid, considerata, oggi, il pericolo principale per la diffusione del contagio».
La mozione chiede anche di «potenziare la riorganizzazione dei pronto soccorso, con attenzione particolare alla dotazione organica, attraverso la riconferma, provvisoria, del personale interinale assunto a tempo determinato, composto da infermieri, oss e medici, sospesi in maniera immotivata, con conseguenti grave ripercussioni nell’assistenza delle singole Unità ospedaliere; a sollecitare la riattivazione dei posti letto per pazienti infettivi non Covid; a favorire un accordo tra le Aziende ospedaliere e l’Ats, per il trasferimento dei pazienti, dopo adeguata stabilizzazione dal pronto soccorso o dai reparti, presso gli ospedali periferici (Muravera, Lanusei, San Gavino, ecc.)». Infinem, i consiglieri regionali puntano «a favorire un accordo tra Ats, Aziende ospedaliere e case di cura private per trasferimento dei pazienti di lungodegenza, o post acuti, o da pronto soccorso, al fine di garantire un numero congruo di posti letto, quotidianamente da destinare all’ospedalità pubblica».
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