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4 giugno 2020
«Rapina di Tortolì opera dei tossici»
La rapina con pestaggio subita dal parroco nativo di Villagrande potrebbe essere opera del locale “giro” della tossicodipendenza. Le indagini proseguono a ritmo serrato senza comunque escludere altre possibili piste

TORTOLI' - La sera del 7 maggio scorso ad Arbatax un giovane travisato, molto probabilmente insieme ad altri malviventi, si introduceva nella villetta di Don Vincenzo Pirarba, anziano parroco nativo di Villagrande, per consumare una rapina. Il sacerdote, compreso il pericolo, aveva tentato invano di impedire l’ingresso al malvivente, con cui aveva ingaggiato una violenta colluttazione finendo per avere la peggio e riportando importanti lesioni. Il giovane, dopo avere vinto la resistenza dell’anziano, aveva depredato la casa dei monili in oro, un crocifisso e una somma di 400 euro in contanti.
Molteplici sono stati, nelle settimane successive, i servizi, gli accertamenti e le indagini che la Compagnia Carabinieri di Lanusei, unitamente alla stazione Carabinieri di Tortolì, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lanusei, hanno effettuato allo scopo di individuare gli autori del grave reato. In particolare sono stati estrapolati innumerevoli filmati dagli impianti di videosorveglianza presenti nella località dove si è consumato il reato e sono state anche sentite numerose persone informate sui fatti.
Molte e tuttora in corso le attività di perlustrazione svolte dal Comando di Compagnia e dalla Stazione di Tortolì, insieme ai militari dello Squadrone Cacciatori Carabinieri eliportati di Abbasanta e alle Squadriglie di Lanusei e Arzana. Dall’incrocio dei vari dati acquisiti si è potuta formulare un’ipotesi investigativa che appare sempre più fondata e conduce all’individuazione degli autori del fatto nell’ambito del locale “giro” della tossicodipendenza. Le indagini proseguono a ritmo serrato senza comunque escludere altre possibili piste.
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