Red
26 agosto 2020
Cala il sipario sul Festival Nur
Domani sera, ultimo appuntamento per l’edizione 2020 della manifestazione organizzata dalla Compagnia Teatro d’Inverno nell’ambito di “Intersezioni-Rete di festival senza rete”, nel Complesso archeologico Nuraghe Palmavera di Alghero

ALGHERO – Domani, giovedì 27 agosto, alle 21, ultimo appuntamento per l’edizione 2020 del “Festival Nur”, organizzato dalla Compagnia Teatro d’Inverno nell’ambito di “Intersezioni-Rete di festival senza rete”, nel Complesso archeologico Nuraghe Palmavera di Alghero. A chiudere la programmazione e dare appuntamento al pubblico che ha seguito gli otto appuntamenti con il teatro sardo sarà “Baroni in Laguna, appunti sul medioevo in un angolo d'Italia a met del XX secolo” del Teatro del Segno di Cagliari, allestimento liberamente tratto dal saggio inchiesta di Giuseppe Fiori per l’adattamento e la regia di Stefano Ledda, che ne anche interprete insieme alla chitarra e pedal board di Andrea Congia e il sassofono di Juri Deidda.
Il Medioevo nello stagno di Cabras è stato archiviato solo nel 1960, lo ha cancellato la storia e la rivolta dei è pescatori. Un leggio esile, un microfono su una scena scarna come in una televisione degli Anni Sessanta, e una voce che racconta, vive, esplode, accarezza e a volte si rompe nelle emozioni racchiuse nel testo. Padrone della scena è un testo asciutto che, pur conservando tutti i significati, le analisi, i giudizi e le vicende che Fiori include nella sua inchiesta, privilegia, ricreandole davanti al pubblico, le atmosfere e le lacerazioni così abilmente descritte dall’autore. Il fluire della voce dell’interprete Ledda, posta ad assoluto servizio del senso, si alterna, creando brevi squarci nel tempo, con le immagini autentiche di quegli anni e la voce un bambino d’allora, che raccontano il mondo dello stagno e della peschiera, la ricchezza dei padroni, la povertà dei pescatori e i soprusi degli “zeraccos”. Dialogano e si fondono in modo essenziale con la storia di questa rivolta esplosa cinquant’anni fa le note d’una chitarra elettrica che, utilizzando l’assoluta modernità dei suoni creati da una “pedal board” si unisce alla “voce” aspra del sassofono nel racchiudere, sottolineare ed accrescere la forza dello spettacolo.
Nur, per la direzione artistica di Giuseppe Ligios, ha saputo unire alcune tra le compagnia teatrali sarde di maggior pregio artistico e professionale da tutta l’Isola, come Abaco teatro di Monserrato, Bocheteatro di Nuoro, Il Crogiuolo di Cagliari, il Teatro Tragodia di Mogoro, L’Effimero meraviglioso di Sinnai, il Teatro del Segno di Cagliari e il Teatro d’Inverno di Alghero, con una partecipazione speciale della compagnia Torino spettacoli. Il festival stato reso possibile grazie alla collaborazione con la Coop. Silt di Alghero, gestore del Nuraghe Palmavera, il contributo della Regione autonoma della Sardegna, del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero, che hanno inserito il festival tra le iniziative della programmazione estiva “Alghero, finalmente vacanza” e il supporto della Federazione italiana artisti. Inoltre, Nur è parte integrante del progetto “TxT, teatro per tutti” promosso dal bando “Culture lab” _ Por Fesr 2014-2020 della Regione. Il costo del biglietto di 10euro per gli adulti, 5 per i bambini tra i sette e i dodici anni d'età, mentre è gratuito per i bimbi sotto i sei anni. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, si può contattare il Teatro d’Inverno, telefonando o inviando un messaggio Whattsapp al numero 388/5721808 Secondo le nuove disposizioni, gli organizzatori ricordiamo l’uso obbligatorio della mascherina anche durante lo spettacolo.
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