Antonio Burruni
3 gennaio 2008
AlpiEagles atterra per protesta
Il vettore veneto, in attesa della licenza a tempo indeterminato, sospende le proprie attività da oggi

ALGHERO - «In seguito al comunicato stampa dell’Enac del 29/12/2007 che, pur prendendo atto del provvedimento del Tar del Lazio che sospende l’iniziativa di Enac fino al 17/01/2008, insinua non precisati impatti sulla sicurezza dell’attività di volo, AlpiEagles sospende le proprie attività a far data dal 03/01/2008 fino all’ottenimento della licenza a tempo indeterminato». Inizia così il comunicato, dieci righe in tutto, che il vettore veneto ha inserito nella home page del suo sito internet. Da oggi, la AlpiEagles resta a terra. La compagnia aerea veneta è piuttosto nota nei tre scali della Sardegna, visto che, con otto tratte, cura i collegamenti tra Alghero e Venezia, tra Olbia e Bari, Catania, Napoli, Palermo e Venezia, e tra Cagliari-Elmas, Catania e Venezia. Proprio quest’ultimo, quadrisettimanale, è stato l’ultimo ad essere disattivato. Una situazione che non aiuta i viaggiatori e che limita la concorrenza nei cieli italiani, visto che AlpiEagles è una compagnia che, oltre ad operare negli aeroporti dell'isola, è presente in altri undici scali italiani (Bari-Palese, Bologna-Borgo Panigale, Brindisi-Papola Casale, Catania-Fontana Rossa, Lamezia Terme, Milano-Linate, Napoli-Capodichino, Palermo-Punta Raisi, Reggio Calabria, Venezia-Tessera e Verona-Villafranca) ed otto europei: lo Spata di Atene per la Grecia, Barcellona e Valencia in Spagna, Bucarest e Timisoara in Romania, Nizza in Francia, Praga in Repubblica Ceca e Tirana in Albania. Nel comunicato, si legge che «L’azienda informa i passeggeri che i titoli di viaggio potranno essere riutilizzati non appena la compagnia rientrerà in possesso della licenza. Ci scusiamo per i disagi provocati, ma la responsabilità è esclusivamente addebitabile ad agenti esterni ad AlpiEagles, indipendentemente dalla nostra volontà». Come spesso accade in questi casi, “il veleno è nella coda”. La fine del comunicato, infatti, è una stilettata al curaro nei confronti dell’Enac. «Consultate i dati dell’andamento delle vendite al fine di verificare come Enac con i suoi provvedimenti ha distrutto una buona iniziativa industriale».
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