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Cor 18 settembre 2020
Sanità allo sfascio, liste d´attesa infinite
«La Regione assuma specialisti a tempo e aumenti le ore, retribuendole, agli specialisti in organico, per far fronte a una situazione di liste d´attesa a dir poco vergognosa». Il grido d´allarme sempre più diffuso ad Alghero
Sanità allo <i>sfascio</i>, liste d´attesa infinite

ALGHERO - Da quale parte la si guardi, la sanità pubblica e l'offerta dei servizi sul territorio regionale, ma su quello di Alghero in particolare, presenta serie criticità e una pericolosa involuzione. Così si moltiplicano le denunce pubbliche. «La Regione assuma specialisti a tempo e aumenti le ore, retribuendole, agli specialisti in organico, per far fronte a una situazione di liste d'attesa a dir poco vergognosa». Lo chiedono i consiglieri della Lista Per Alghero, Mario Bruno, Gabriella Esposito e Pietro Sartore, rivolgendosi al Sindaco Mario Conoci perché faccia le giuste pressioni in Regione.

«Non si può accettare una sanità che costringe ad andare verso il privato, che guarda caso, visto che paghi, ti offre l'appuntamento anche per l’indomani. Dobbiamo dire basta!» Una dura denuncia dei consiglieri algheresi, i quali proseguono: «Lo Stato sociale è un diritto per tutti. E non tutti possono permettersi di pagare. Ci dicono, ufficiosamente, che serviranno molti mesi, forse un anno, per recuperare le visite sospese da febbraio a luglio. A tutt'oggi uno specialista nelle strutture pubbliche pare riesca a visitare il 40% dei pazienti in meno rispetto al periodo pre-covid. Stanno lavorando le strutture convenzionate, ma nel nord Sardegna sono assolutamente insufficienti, e poi i soprattutto i privati a pagamento. E chi non può permettersi di pagare? Dobbiamo ribellarci a questo sistema che non funziona».

«Non è una responsabilità che attribuiamo ai medici che operano con professionalità e secondo le norme, ma a un sistema sanitario assolutamente inadeguato che costringe chi non ha risorse a non curarsi. Attenzione: non è costituzionale, non è giusto, non è accettabile, è una deriva pericolosa. Anche perché la povertà aumenta e il ceto medio va verso il basso. In un momento nel quale ancor più occorre prendersi cura di ciascuno, non si possono abbandonare le persone, specie le più fragili». A supporto della denuncia contenuta nella nota, pubblicata anche sui social, tante testimonianze, «un grido diffuso di cittadini fin troppo pazienti».

«I miei ragazzi dovevano fare i richiami dei vaccini, tutti rinviati, non si sa a quando - scrive Antonella - gli esami di controllo da fare a dicembre sono stati cancellati. Senza parlare degli screening di prevenzione tumori, non vi è più traccia. Non si capisce perché il privato possa operare e non il pubblico». «Esperienza vissuta - conferma Gianna - sulla mia pelle e sul mio portafoglio: esame non prenotabile, ma con la modica cifra di 240 euro ecco qui l'appuntamento in un paio di giorni». Giuseppe attesta che «all'ospedale marino i pazienti oncologici non possono fare la moc, dopo il lockdown, sospesi gli esami programmati. Macchinari rotti: la risposta è stata: si rivolga altrove». «Ormai da giorni fissi al telefono con il CUP, nessuna prenotazione TAC, prima disponibile novembre 2021, nessuna possibilità di visita urologica anche se la prescrizione dice entro 10 giorni. E parliamo di paziente oncologica" conferma Gianna».

«Tac rotta da una settimana - scrive Claudia - noi pazienti oncologici costretti a saltare gli esami». «E' capitato anche a me - scrive Marcella - appuntamento tramite CUP per una risonanza disponibile per ottobre 2021, per la modica cifra di 350 euro è possibile fare la visita entro pochi giorni». «Il problema non è solo algherese, ma regionale. La sanità pubblica è alla deriva", sostiene Renata. Serve subito una riforma della sanità territoriale e della specialistica - concludono i consiglieri della lista Per Alghero - la più votata in città alle ultime elezioni amministrative».

Nella foto d'archivio: cittadini in attesa nell’ospedale Marino di Alghero
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