L´assemblea non si riunisce nonostante le reiterate richieste, così Valdo Di Nolfo arriva a chiederne le dimissioni. Il silenzio tombale in cui è sprofondato da diverso tempo ormai il management di Casa Gioiosa diventa oggetto di forti tensioni
ALGHERO - Si scalda la situazione ad Alghero intorno alla gestione del patrimonio ambientale e naturalistico del parco regionale di Porto Conte. Dopo Capo Caccia ed il disboscamento avvenuto all'insaputa di Casa Gioiosa, è la volta di Punta Giglio, coi lavori per la ristrutturazione degli immobili al centro di numerose richieste di chiarimento. Così alle
associazioni ecologiste e ambientaliste, si aggiunge la voce forte del consigliere dell’assemblea del parco, Valdo Di Nolfo, che a distanza di qualche settimana ritorna a puntare il dito sul «mutismo» dell'ente, della sua dirigenza e del suo Consiglio d'amministrazione.
«Chi l'ha visto? Per sapere che fine ha fatto la dirigenza del Parco di Porto Conte sul progetto di Punta Giglio ormai non si può far altro che tirare in ballo la famosa trasmissione
Rai diretta dalla bravissima giornalista Federica Sciarelli. Se il tema non fosse serio ci sarebbe anche da ridere» sottolinea, ricordando ancora una volta, in qualità di Consigliere Comunale e componente dell'Assemblea del Parco di Porto Conte, come «per due volte nel mese di febbraio avevo chiesto pubblicamente attraverso la stampa la convocazione proprio per conoscere il progetto. In quei giorni per sopperire al silenzio dell’Ente Parco era dovuta intervenire addirittura la Cooperativa vincitrice del bando pubblico con una lunga e complessa nota».
«Le dirigenza del Parco in piena pandemia ha trovato il tempo di scrivere e approvare un disciplinare inutile e deleterio sulle riprese foto e video, delibera n° 22 del 12 Marzo 2020. La dirigenza del Parco da quando è in carica ha di fatto evitato di riunire l'assemblea del Parco per temi di interesse generale - attacca Di Nolfo - tanto che le convocazioni si contano sulle dita di una mano peraltro su temi obbligatori per legge o per prorogare il contratto del direttore senza andare a bando pubblico. Non stupisce quindi la mancanza di volontà della dirigenza di convocare l’Assemblea del Parco sia in generale che sul tema in oggetto. Ciò che davvero lascia perplessi è la motivazione a monte di tale assordante silenzio, soprattutto su un progetto che - dalle informazioni reperite - ha tutte le autorizzazioni del caso».
«Colpa o dolo?» chiede e si domanda Di Nolfo. «Faccio davvero fatica a pensare che l'atteggiamento della dirigenza sia semplicemente colposo, dovuto al fatto che non hanno proprio capito l'importante ruolo che rivestono. Appare chiaro che si tratta, invece, della scelta dolosa di chi ben sapendo quali sono i propri compiti decide volontariamente di non condividere con la cittadinanza il progetto sull'ex batteria di Punta Giglio. Un errore da tutti i punti di vista, da quello della partecipazione e del rispetto della cittadinanza e dell'impresa sociale in primis. Se la dirigenza del Parco crede che il proprio ruolo si esaurisca nell’occuparsi dei click delle macchine fotografiche allora forse è il caso che faccia un passo indietro e rimetta il proprio mandato, proprio nella mani dell'Assemblea tanto odiata».