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Cor 10 aprile 2021
Punta Giglio, Grig e Lipu alla Regione
«Annullare l´autorizzazione»
Grig e Lipu-BirdLife Italia chiedono l’annullamento parziale dell’autorizzazione V.Inc.A. e la conseguente modifica del progetto di riutilizzo della batteria costiera di Punta Giglio ad Alghero. Coinvolti numerosi enti e la Procura
Punta Giglio, Grig e Lipu alla Regione. «Annullare l´autorizzazione»

ALGHERO - Con istanza del 9 aprile 2021 le associazioni ambientaliste Gruppo d’Intervento Giuridico odv e LIPU – BirdLife Italia odv hanno chiesto al Servizio valutazioni impatti e incidenze ambientali (S.V.A.) della Regione autonoma della Sardegna l’annullamento parziale e la contestuale modifica in via di autotutela (artt, 21 octies e 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i.) della propria determinazione n. 935 del 18 novembre 2020 che ha costituito l’autorizzazione (art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) conclusiva del procedimento di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) in favore del progetto di restauro, risanamento conservativo, rifunzionalizzazione e allestimento museale dell’ex Batteria costiera SR 413 Punta del Giglio nell’omonima località Punta Giglio, in Comune di Alghero. Sono stati coinvolti, per opportuna informazione, il Ministero della Transizione Ecologica, il Comune di Alghero, l’I.S.P.R.A., l’Azienda speciale di gestione del parco naturale regionale di Porto Conte, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari.

Come noto, recentemente l’I.S.P.R.A. – Servizio Coordinamento Fauna Selvatica, con parere prot. n. 14824 del 25 marzo 2021, ha evidenziato forti carenze in merito allo studio di incidenza ambientale, costituenti, di riflesso, evidenti gravi elementi di deficitaria istruttoria nel relativo procedimento di V.Inc.A., come testualmente riportato: “Si sottolineano … alcuni aspetti tecnici legati alla presenza di avifauna marina e costiera, che rende le falesie di Punta Giglio un comprensorio particolarmente significativo entro la ZPS di Capo Caccia nonché nel contesto nazionale e mediterraneo. L’I.S.P.R.A. (già I.N.F.S.) costituisce per legge ”organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le regioni e le province” (art. 7, comma 1°, della legge n. 157/1992 e s.m.i.). In Italia costituisce la più autorevole autorità tecnico-scientifica in materia: come evidenziato, emergono palesi carenze nella considerazione dei periodi riproduttivi dell’avifauna selvatica particolarmente protetta, nonché riguardo gli elementi di disturbo rispetto ai siti di riproduzione, ritenendo addirittura non mitigabili gli impatti relativi a talune componenti progettuali.

«La radicale modifica progettuale nel senso indicato dall’I.S.P.R.A. costituisce il minimo necessario per provare a ricondurre nell’alveo della corretta gestione di un’attività all’interno di un S.I.C./Z.P.S» sottolineano le associazioni ambientaliste che ricordano come l’intera area costiera di Porto Conte, compresa Punta Giglio, rientra nell’omonimo parco naturale, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993, piano paesaggistico regionale – P.P.R.),rientra, inoltre, inoltre, nella zona di protezione speciale – ZPS ITB013044 e nel sito di importanza comunitaria – SIC “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (codice ITB010042), ai sensi delle dirrettive n. 92/43/CEE sulla tutela degli habitat e n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica. Le strutture della Batteria costiera sono, inoltre, tutelate con vincolo culturale (artt. 10 e ss. Del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). «La Batteria costiera, bene storico-culturale inserito in un contesto naturalistico di primario interesse, necessitava semplicemente di un restauro conservativo (e qualche centinaio di migliaia di euro per i lavori sarebbero saltati fuori da varie fonti), della cura della sentieristica e di un paio di pannelli descrittivi. E basta. Ora quantomeno si riconduca il progetto in corso di realizzazione nell’ambito di una corretta gestione in un’area naturale protetta» conclude la nota del Gruppo d’Intervento Giuridico odv e LIPU – BirdLife Italia odv.



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