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Cor 30 aprile 2021
Sulla sanità Conoci striglia la sua maggioranza
L´Aula prende posizione per il mancato accreditamento della terapia intensiva. Mario Conoci prende posizione e si scaglia contro i consiglieri della maggioranza «per i non troppo velati sospetti di un disinteresse del sindaco sui problemi della sanità». Nuove tensioni ad Alghero
Sulla sanità Conoci <i>striglia</i> la sua maggioranza

ALGHERO - Al termine dei due giorni di Consiglio e della clamorosa posizione assunta dall'aula per protesta nei confronti della politica regionale per il mancato accreditamento della Terapia intensiva polispecialistica, interviene il sindaco Mario Conoci con una lunga lettera nella quale si scaglia contro i consiglieri della sua maggioranza «per i non troppo velati sospetti di un disinteresse del sindaco sui problemi della sanità» e per ribadire la sua posizione. Inizialmente il sindaco aveva preferito non firmare il documento nel quale, tutti i gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, esprimevano la grande preoccupazione per le condizioni in cui versa la sanità nel territorio. Un fatto questo che ha inevitabilmente alimentato tensioni e acuito le distanze ancora presenti tra i diversi gruppi che compongono la coalizione di Centrodestra, in crisi ormai da diversi mesi. Di seguito la lettera integrale firmata da Mario Conoci.

La posizione assunta da alcuni consiglieri comunali di maggioranza è grave e non può essere da me sottaciuta. Il solo sospetto avanzato da qualcuno che il sindaco non si occupi dei problemi della sanità, che non difenda i suoi concittadini, che trascuri il diritto primario e supremo dei cittadini alla salute è un fatto gravissimo. Il mio dovere è di parlare direttamente ai cittadini oltre che con le parole soprattutto con i fatti, cosa che sto quotidianamente facendo. I consiglieri di maggioranza certamente sanno, o meglio ho pensato sapessero, già del mio impegno quotidiano iniziato esattamente nel giorno del mio insediamento. È superfluo, forse, ricordare la tragedia che ha colpito la nostra città, così come la Sardegna, la nostra nazione e il mondo intero. Una emergenza sanitaria che per dimensioni e conseguenze è stata paragonata ad una guerra mondiale! Questa tragedia si è innestata in un sistema sanitario cittadino e regionale che ho e abbiamo ereditato in fortissimo affanno, un sistema trascurato per anni e senza alcuna pandemia mondiale in corso, un sistema sanitario le cui competenze dirette sono di altra amministrazione e rispetto al quale il ruolo del sindaco e dell’amministrazione comunale è quello della vigilanza, controllo e stimolo, azioni tutte importantissime che devono essere condotte con forza, costanza e determinazione. Tutte cose che, ripeto, faccio quotidianamente dal giorno del mio insediamento, e che faccio nel bel mezzo della più grande emergenza sanitaria che mai si sia dovuta affrontare. In questo contesto l’Amministrazione pone tutto il proprio impegno per l’ “ordinario” con risultati evidenti. Faccio il sindaco con responsabilità, dedizione e con grande preoccupazione, e certamente forse non senza errori, come ogni sindaco d’Italia sicuramente fa, sentendo sulle mie spalle tutto il peso del ruolo e tutte le aspettative che sento a me rivolte e rispetto alle quali è facilissimo sentirsi a volte inadeguati. In questo quadro drammatico le nostre strutture sanitarie e, soprattutto, i nostri sanitari hanno raddoppiato gli sforzi, hanno affrontato l’importantissima attività “ordinaria” (e in sanità non c’è nulla di ordinario) e, insieme, quella legata al Covid-19. In tutti questi lunghissimi mesi sono stato ogni giorno vicino e presente, fisicamente, moralmente e istituzionalmente, ai nostri sanitari che mi hanno visto frequentare i nostri presidi ospedalieri come fossi uno di loro, cercando di capirne le esigenze, le ansie, le richieste, le preoccupazioni e, soprattutto, ricercando con loro le soluzioni possibili. Ho intrattenuto costantemente rapporti con le autorità sanitarie regionali e locali proprio per affrontare direttamente con loro i problemi e cercare le soluzioni. L’ho fatto spesso, forse troppo rispetto ad altri, in silenzio avendo davanti a me la responsabilità di trasmettere ai mie cittadini le rassicurazioni, la fiducia e, spero anche nel mio piccolo, il conforto che nel mio ruolo ho pensato di poter esprimere. Ho evitato ogni strumentalizzazione politica e continuerò a farlo perché l’emergenza non è finita e perché sulla sanità è giusto non strumentalizzare ( cosa che tutti dicono, per la verità, ma che pochi fanno). La dimostrazione migliore dell’impegno, non certo solo mio, ma di tutta la nostra comunità è il Centro Vaccini del Mariotti che rappresenta una eccellenza assoluta, un centro inizialmente non previsto, e che abbiamo, sempre in silenzio e con grande serietà, preteso ed ottenuto. Un centro, a disposizione di tutto il territorio, che ha avviato la vaccinazione generale ed è arrivato a vaccinare quasi integralmente gli ultra sessantenni e tutte le categorie che avevano la priorità. Anche oggi, mentre scrivo, al Mariotti continua l’attività, rappresentando la dimostrazione della forza e della dedizione che l’amministrazione che mi onoro di rappresentare pone tutti giorni sulla esigenza primaria della salute pubblica. Questa amministrazione si occupa e si preoccupa della sanità e lo fa con impegni e risultati concreti. Il problema sollevato in Consiglio Comunale circa l’accreditamento definitivo della terapia intensiva è reale, mancano medici rianimatori ed è necessario che venga risolto. Per onestà questa carenza è la medesima in ogni presidio sanitario dell’isola ed è una carenza antica che oggi è necessario risolvere. Per onestà però è altrettanto vero che al nostro insediamento il reparto di terapia intensiva di Alghero era completamente inesistente, oggi esiste è dotato di tutte le attrezzature ed è totalmente operativo per l’emergenza Covid-19. Così come è vero che sui nostri ospedali si fanno investimenti attesi da decenni. Quando, speriamo prima possibile, finirà il dramma del Covid la terapia intensiva di Alghero dovrà proseguire come reparto al servizio dell’attività ospedaliera ordinaria e consentire, finalmente, dopo anni lunghissimi di attesa e impegni disattesi, la attribuzione del 1°livello. Questa è una battaglia comune sulla quale non ci sono distinzioni. L’abbandono odierno dell’aula da parte di tutti i consiglieri, sindaco compreso, ne è la dimostrazione concreta. Anche altre sono le necessità dei nostri presidi ospedalieri e riguardano vari reparti e specialità. Su ognuna di esse vanno condotte le battaglie, che abbiamo iniziato, necessarie e rivendicati i sacrosanti diritti della nostra collettività. E il sindaco è e sarà sempre in prima linea. La presa di posizione forte del Consiglio Comunale sulla nostra terapia intensiva non può che essere condivisa e fatta propria dal sindaco. L’aver ascoltato invece, in Consiglio Comunale, non troppo velati sospetti di un disinteresse del sindaco su questi temi, non possono da parte mia passare inosservati. Se davvero consiglieri della maggioranza che mi onoro di rappresentare pensano questo, bene farebbero a esprimere chiaramente questi concetti e saranno certamente, come farò io per primo, in grado di trarne le dovute conseguenze. Sulla sanità non si scherza e non è mio intendimento farlo, i cittadini devono aver sapere se su questo tema fondamentale il sindaco e la maggioranza, seriamente e senza strumentalizzazioni, sono in grado di garantire in ogni istante del mandato l’unità e l’impegno assunti e che il momento drammatico richiede. Per parte mia sono sicuro di non aver risparmiato sino ad ora un solo minuto del mio tempo per servire la mia città e i miei cittadini, e continuerò a farlo sino all’ultimo minuto del mio mandato.
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