A stagione balneare ormai avviata si corre ai ripari per rendere almeno il Lido in condizioni presentabili. Da San Giovanni, Cuguttu e Punta Negra i ritardi si accumulano ogni giorno di più. Si salva solo il tratto di Maria Pia storicamente meno interessato dagli spiaggiamenti di alghe. Mai ad Alghero si contavano tanti siti di stoccaggio: è record (in negativo). Le parole dell´ex assessore
ALGHERO - L'ultimo suo intervento pubblico sulla questione-posidonia risale allo scorso anno. In quell'occasione, era il mese di giugno del 2020, aveva voluto fare una foto-ricordo di San Giovanni [
GURDA LE IMMAGINI]. A distanza di un altro anno (e una nuova stagione balneare) Raniero Selva incassa una nuova, personale, rivincita: basta guardare lo stato in cui versa la stragrande porzione di litorale, dal Lido a Fertilia passando per Punta Negra, per capire il fallimento di quello
slogan elettorale ormai divenuto un clamoroso boomerang per la maggioranza che dal 2019 amministra, con grandi difficoltà, ad Alghero.
Le spiagge, infatti, oltre a non essere mai state pulite durante l'anno, a stagione balneare già abbondantemente avviata, mostrano proprio l'incuria degli ultimi mesi. L'ex assessore Selva parla di «incapacità gestionale e operato approssimativo su tutto il litorale». Poi punta il dito sui siti di stoccaggio della posidonia in spiaggia: mai, infatti, la città di Alghero aveva visto nascere tanti siti di accumulo, che si aggiungono alle discariche create a Cuguttu, San Marco e Punta Negra.
Insomma, se di caos qualcuno ancora evita di parlare, molto poco ci manca. Scappa completamente di mano la situazione a Sant'Anna ed a subire le ripercussioni più gravi sono i cittadini ed i turisti. «Non sarei voluto più intervenire perchè la posidonia non è ne di centro, ne di destra o sinistra - ma dire che oggi non c'è la capacità d'incidere su quella che è la gestione della principale attrattiva della città, il nostro oro bianco, è sotto gli occhi di tutti» rincara Raniero Selva, che si dice profondamente rammaricato. All'origine della situazione odierna, probabilmente, c'è l'aver bruscamente interrotto le buone pratiche avviate con successo tra il 2018 e 2019 con la vagliatura, il recupero della sabbia e la chiusura dei siti di accumulo sulle spiagge [
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