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Red 15 giugno 2021
«Parco, solo fallimenti ambientali»
I consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Alghero Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio chiedono le dimissioni del Consiglio d´amministrazione del Parco di Porto Conte e il commissariamento dello stesso
«Parco, solo fallimenti ambientali»

ALGHERO - «Carenti comunicazioni con l’Assemblea del Parco; assenza nella cura e difesa dell’ambiente; inesistenti politiche ambientali; poca trasparenza nella vicenda che vede il Parco come discusso protagonista della mercificazione dell’ambiente naturale di Punta Giglio; negligente posizione nell’approvazione del Piano del Parco e del regolamento dell’Area marina protetta; inadeguato supporto specialistico e di partecipazione popolare ai programmi del Parco: Comitato scientifico e Consulta del Parco ancora non costituiti». Queste sono le motivazioni che spingono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Alghero Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio a chiedere le dimissioni del Consiglio d'amministrazione del Parco di Porto Conte e il commissariamento dello stesso, accusati senza mezzi termini di aver conseguito «Solo fallimenti ambientali»

«Soprattutto le due ultime motivazioni – proseguono le due esponenti pentastellate - sono alla base di mancati controlli scientifici e di vigilanza sulle azioni del Parco e che stanno inficiando il controllo sulle Sue azioni permettendo in seno al Parco personalismi pericolosi». Domani, mercoledì 16 giugno, dalle 15.30 alle 18 [LEGGI], il Movimento 5 stelle di Alghero «sarà a fianco dei cittadini algheresi, e non, in questa battaglia di civiltà per chiedere le dimissioni del Cda dell’Ente Parco e si farà portavoce in Consiglio regionale, attraverso i propri consiglieri regionali, del suo commissariamento», viene annunciato.

«Gli avvenimenti che stanno gravemente danneggiando l'ambiente di aree di inestimabile bellezza ed interesse naturalistico del nostro territorio conducono alla conclusione che l'attuale amministrazione del Parco appare assolutamente inadeguata alla sua gestione. E’ emblematica la posizione assunta nei riguardi di alcuni interventi e eventi accaduti di recente, da Capo Caccia a Punta Giglio passando per Porticciolo, una culpa in vigilando rispetto alle “devastazioni legalizzate” che stanno minando la naturalità dei luoghi. Luoghi che invece il Parco sarebbe chiamato a proteggere. Atteggiamento, questo, che sta gettando nello sconforto un numero sempre maggiore di cittadini algheresi e non. Punta Giglio è una delle perle del nostro territorio – insistono Alivesi e Di Maio - l’anima pulsante della nostra identità e il Parco, preposto essenzialmente alla sua salvaguardia, ha agito e sta agendo in modo del tutto personalistico, puntando, come il direttore stesso ha affermato in Assemblea, al profitto che si può ricavare mercificando le bellezze del territorio. Sappiamo bene che mercificare non equivale a salvaguardare un bene, anzi. Una visione politica dell'ambiente che rigettiamo in quanto miope, retrograda e non in linea con gli indirizzi di tutela degli habitat che si sta sempre più consolidando a livello internazionale».

Nella foto: il Cda del Parco con il sindaco Mario Conoci



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