S.A.
3 novembre 2021
Solinas a Governo: stop numero chiuso in Medicina
Pe raffrontare la crisi della sanità Regione chiede strumenti straordinari per l´emergenza: sospensione del numero chiuso in medicina, incremento dei posti nelle scuole di specializzazione e vincolo almeno quinquennale per gli specializzati di operare nel sistema sanitario della Regione che li ha formati

CAGLIARI - «La Sardegna e’costretta oggi a pagare il prezzo di scelte profondamente sbagliate compiute in passato, ad iniziare dai tagli indiscriminati alla sanita’ pubblica e al blocco del turn over, che ha determinato una gravissima carenza di personale. Porre rimedio e’ impresa difficile, anche in considerazione della scelta, anch’essa sbagliata, del numero chiuso nella Facolta’ di medicina». Lo afferma il Presidente della Regione Christian Solinas che chiede al Governo «l'immediata sospensione del numero chiuso in Medicina per poter programmare immediatamente l'incremento dei medici, che e’ estremamente urgente».
«E’ chiaro - prosegue il Presidente Solinas - che questa competenza è in capo allo Stato, e non delle Regioni, che poi sono chiamate a gestire i disagi e le giuste rivendicazioni dei cittadini in materia di salute.
Per troppi anni - prosegue il Presidente - si è tagliato sulla sanità, inseguendo traguardi di economicita’ che non si conciliano con una gestione efficiente del sistema e con servizi di alto livello offerti ai cittadini, men che meno in un periodo di emergenza quale quello attuale. Oggi paghiamo il conto».
La Regione chiede strumenti straordinari per l'emergenza: sospensione del numero chiuso in medicina, incremento dei posti nelle scuole di specializzazione e vincolo almeno quinquennale per gli specializzati di operare nel sistema sanitario della Regione che li ha formati. «Abbiamo gia’ previsto incentivi per il personale medico sanitario che lavora in sedi disagiate» puntualizza il governatore sardo che vuole «un bando internazionale per attrarre nel SSR professionalità che consentano di colmare le carenze organiche in via straordinaria, per combattere l’emergenza attuale e programmare il futuro garantendo ai cittadini un servizio sanitario pienamente efficiente e vicino alle loro esigenze e, soprattutto, ai loro diritti».
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