S.A.
23 marzo 2022
Il nuovo romazo di Mauro Tetti a Cagliari
L´autore che giovedì 24 marzo alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari dialogherà con lo storico e scrittore Luciano Marroccu

CAGLIARI - Viaggio tra vita e sogno nell'epopea fantastica di “Nostalgie della terra”, il nuovo romanzo di Mauro Tetti pubblicato dall'editore Italo Svevo nella Collana Incursioni (2021), dopo “A pietre rovesciate” (Tunué – 2016): la parola all'autore che giovedì 24 marzo alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari dialogherà con lo storico e scrittore Luciano Marroccu per un nuovo appuntamento con I Giovedì Letterari organizzati dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna nell'ambito di Legger_ezza 2022 / Promozione della Lettura in collaborazione con la Libreria Edumondo.
«Potevo nascere pesce, invece sono nato così. Potevo nascere sotto Pisces e invece sono nato sotto le stelle di Cetus»: inizia così il prologo, con l'immagine del protagonista, figlio di Aria, venuto al mondo nel Villaggio Pescatori di Giorgino a Cagliari, sul Golfo degli Angeli, «dove il mare si quieta e diventa laguna». Quel bambino dallo spirito irrequieto, che si rammarica o forse semplicemente si stupisce di non essere «né carne, né pesce, né acqua», vanta una genealogia straordinaria, con radici in un altrove affascinante e misterioso, come gli racconta la madre: «proveniamo dalla grande isola che non ha nome». Tra paure d'infanzia e visioni notturne, fuochi d'artificio durante le feste paesane e lezioni di pesca, il fanciullo cresce sotto l'influenza di Maddalena, la donna dal corpo tatuato come una mappa segreta che corrisponde a luoghi lontani, che gli appare in sogno e a cui appartengono i diari, custodi della memoria di peripezie per terra e per mare.
In una lingua immaginifica Mauro Tetti ricostruisce il periplo dell'Isola, che è anche un percorso tra i ricordi, veri o inventati, o meglio “sognati”, nel piccolo borgo sorto sulla striscia di sabbia, storica spiaggia dei cagliaritani, nella narrazione costruita per flashback, tra passato e presente, delle avventure di un un ragazzo che decide d'imbarcarsi, forse seguendo un destino già scritto. «Non importa dove sei quando succede […] può essere tutto oppure niente: ma viene il giorno che crollano tutti i convincimenti di una vita. […] Questo è il momento di andare per mare... di partire verso le isole dimenticate».
Atmosfere oniriche e rimandi letterari s'intrecciano in un romanzo che sposa la narrativa fantastica e le storie di viaggio: la voce del protagonista risuona in tutte le pagine tra le descrizioni del mondo mitico della sua prima giovinezza, con le sporadiche rivelazioni della madre e la figura enigmatica di una antenata, Tzia Maddalena, un padre mai conosciuto e Glauco il pescatore con le sue reti, e lo sguardo più consapevole e forse distante di chi è partito e ora ritorna, ormai cambiato, magari per fare una breve incursione con l'amico Salif, prima di riprendere il mare con il capitano e i nuovi compagni d'avventura. Sullo sfondo una Sardegna arcaica e per certi versi leggendaria, vista con gli occhi di un bambino, incantato da tanta meraviglia o con quelli più smaliziati di chi è stato in città e conosce le strade e le vie d'acqua, eppure non può sottrarsi al fascino di quella terra nel cuore del Mediterraneo. L'Isola è presente come scenario riconoscibile, con i suoi riti e le sue tradizioni, le sue genti, la cui lingua muta da costa a costa, di paese in paese, ma è anche paesaggio dell'anima, quel luogo da abbandonare per poi ritrovarla, sulla spinta della nostalgia. Un romanzo contemporaneo con un respiro epico, tutto da leggere.
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