Cor
7:33
Disabili, decreto tariffe 2025: diritti rafforzati
Laura Giorico, Responsabile Dipartimento Disabilità Lega Sardegna, fa chiarezza sul quadro normativo del Decreto Tariffe 2025 dei dispositivi da ausilio che il sistema sanitario nazionale deve assicurare come diritti fondamentali delle persone in condizioni di disabilità

ALGHERO - In risposta alle recenti polemiche riportate sulla stampa locale, sul quadro normativo del Decreto Tariffe 2025 dei dispositivi da ausilio che il sistema sanitario nazionale deve assicurare come diritti fondamentali delle persone in condizioni di disabilità, riporto, per evitare ulteriori incertezze e strumentalizzazioni, quanto dichiarato con chiarezza dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, sul Question Time al Parlamento.
«Partiamo dalle regole che già esistono. L'articolo 3 comma 2 dell’allegato 12, al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017, quello sui LEA, stabilisce un principio chiaro e inderogabile: per i dispositivi di serie degli elenchi 2E e 2B del nomenclatore LEA (carrozzine e tutti gli ausili per la mobilità personale), Regioni e Asl devono stipulare i contratti attraverso gare pubbliche. Non scelte discrezionali, procedure trasparenti, ma ecco il punto cruciale: i capitolati di gara devono dover vedere obbligatoriamente che i fornitori e giudicatari forniscano tre garanzie fondamentali: l’adattamento e personalizzazione dei dispositivi da parte di professionisti sanitari abilitati, la manutenzione ordinaria, la riparazione o sostituzione dei componenti. Non è una raccomandazione, è un obbligo di legge questa norma in vigore dal 2017. L’entrata in vigore del nuovo decreto tariffa del 2025, quello che ha sostituito il vecchio decreto ministeriale 332/99, non ha cambiato nulla sui diritti dell’assistito, assolutamente nulla.
L’innovazione riguarda solo le modalità di approvvigionamento. Le regioni devono conformarsi a procedure di gara ad evidenza pubblica, ma i diritti dei cittadini restano gli stessi, anzi, sono rafforzati. Alcune regioni hanno fatto ancora di più: hanno approvato tariffari di riferimento per gli ausili degli elenchi 2A e 2B che specificano nero su bianco la riparazione e la sostituzione dei dispositivi protesici; trascorsi i tempi minimi di garanzia, rimangono a carico delle aziende sanitarie, non del cittadino. Stante il Quadro Normativo Nazionale, che ho richiamato, all’assistito non dovrebbe essere richiesta alcuna compartecipazione a una spesa per riparazione o sostituzione. Se questo sta accadendo, come nel caso segnalato, significa che qualcuno non sta applicando correttamente le normative vigenti. Questo non è accettabile. I diritti delle persone con disabilità non possono essere subordinati a interpretazioni discrezionali o a carenze organizzative territoriali. Sono diritti esigibili, garantiti dalla legge nazionale che ogni amministrazione ha il dovere di rispettare».
Dalle parole del Ministro della Salute, si evince con estrema chiarezza come l'entrata in vigore del nuovo decreto tariffa del 2025 non abbia modificato alcunché circa i diritti dell’assistito - conclude Laura Giorico, Responsabile Dipartimento Disabilità Lega Sardegna - che anzi, appaiono decisamente rafforzati. Eventuali storture a livello delle singole regioni riguardano, evidentemente, l'applicazione non corretta delle normative vigenti.
|