Gianfranco Langella
12:21
L'opinione di Gianfranco Langella
Mariotti e una città che non ha il coraggio di cambiare
La miopia di una città che non ha il coraggio di cambiare e pianificare il futuro del proprio territorio. Permettetemi di esprimere il mio dissenso riguardo alla situazione dello stadio Mariotti nella mia città. È giunto il momento di immaginare e costruire un futuro migliore per quell’area, che potrebbe diventare una piazza meravigliosa, unica in tutta la Sardegna, capace di ospitare eventi di ogni genere. Un luogo vivo, funzionale, centrale. In questa nuova piazza potrebbe essere trasferito anche il mercatino del mercoledì, oggi causa di ingorghi e disagi in altre zone della città. Il trasferimento risolverebbe definitivamente i problemi di traffico e restituirebbe ordine e vivibilità agli spazi urbani. Una piazza del genere contribuirebbe anche a liberare la città dai parcheggi selvaggi: sotto di essa si potrebbero realizzare numerosi posti auto, sfruttando il dislivello naturale di circa 4 metri tra via Vittorio Emanuele e la zona verso il mare. Inoltre, nell’area antistante – precisamente nel campo sportivo Don Bosco – potrebbe essere organizzato il nuovo terminal per tutti i bus cittadini ed extraurbani. Una posizione così centrale permetterebbe di distribuire in modo più efficiente i flussi di traffico, con l’enorme vantaggio di avere la circonvallazione a soli 150 metri di distanza, che consentirebbe l’ingresso e l’uscita dei pullman senza attraversare il centro città. I mezzi pubblici, inclusi i bus turistici e a lunga percorrenza, non entrerebbero nemmeno in città, evitando così ingorghi e caos nella zona del porto e nei quartieri centrali. A seguire, in direzione mare, si potrebbe realizzare un parco urbano unico nel suo genere, un polmone verde integrato nella città e aperto a tutti, che unisca natura, cultura e socialità. Il nuovo stadio, invece, andrebbe trasferito a Maria Pia, area naturalmente vocata allo sport. È lì che devono nascere le nuove infrastrutture, moderne, funzionali e inserite in un contesto già destinato all’attività sportiva. Non ha senso sprecare fondi pubblici per tentare di sistemare uno stadio ormai superato e privo di logica urbanistica: quelle risorse vanno investite dove si può davvero costruire il futuro, soprattutto quello sportivo. Abbiamo a disposizione uno spazio enorme, strategico, pronto per accogliere un progetto ambizioso, a servizio delle nuove generazioni e dello sviluppo urbano. Bisogna avere il coraggio di guardare avanti, crescere e pianificare il futuro del proprio territorio, senza restare ancorati al passato e senza tornare indietro di anni luce. Alghero ha un potenziale straordinario e, se perdiamo questa occasione, rischiamo di perdere un progetto che potrebbe essere risolutivo per il futuro di questa città e di tutto il territorio. Perché un’occasione come questa non si ripresenterà mai più: a seconda di come verrà impostato l’intervento, potremmo perderci per sempre l’opportunità di realizzare una piazza meravigliosa, invidiabile da tutta la Sardegna. Serve visione, coraggio e progettualità.
Rimanere ancorati al passato significa rinunciare a crescere. E se si continua a comportarsi come “compagni rivolti”, chiusi nelle proprie posizioni ideologiche o personali, non si riuscirà mai a pensare davvero al bene del territorio. Solo così Alghero potrà davvero evolversi e guardare al domani con ambizione. Il futuro di questo territorio non deve avere colori: mettiamo da parte le bandiere politiche e pensiamo insieme al futuro della nostra città.
*Gianfranco Langella, Segretario Nazionale di Destra Democratica
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