S.A.
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Roberta Bruzzone a Florinas in Giallo
Roberta Bruzzone, criminologa e piscologa forense, arriva a Florinas con la conferenza-spettacolo “Amami da morire. Anatomia di una relazione tossica” sabato 30 agosto all’Anfiteatro Comunale

FLORINAS - Florinas in Giallo continua a svelare il programma della 16ª edizione (28 - 31 agosto) e dopo i grandi nomi della fiction, del giornalismo e della cronaca già annunciati, conferma adesso la presenza di una delle massime esperte di “true crime” italiane, apprezzata anche come opinionista in Tv (“Porta a Porta”, “Quarto grado”) e come autrice e conduttrice (“Donne mortali”, “Nella mente di Narciso”). Roberta Bruzzone, criminologa e piscologa forense, arriva a Florinas con la conferenza-spettacolo “Amami da morire. Anatomia di una relazione tossica” sabato 30 agosto all’Anfiteatro Comunale (ingresso gratuito).
L’appuntamento è un evento speciale del festival letterario internazionale organizzato e promosso dal Comune di Florinas, che anche questa estate porta avanti con un programma multidisciplinare di alta qualità un percorso iniziato nel 2010. Edizione dopo edizione, il festival – curato dall’Associazione Itinerandia e diretto da Emiliano Longobardi, Maria Luisa Perazzona e Elia Cossu - è diventato un patrimonio culturale del paese e della Sardegna e un evento riconosciuto a livello nazionale, per la sua capacità di unire intrattenimento e approfondimento, raccontando la società attraverso le lenti del giallo, del noir e del thriller. Con Roberta Bruzzone – che nella sua carriera si è occupata di decine di casi di forte impatto mediatico, tra cui la strage di Erba e l’omicidio di Sarah Scazzi, e ha analizzato, tra altre scene del crimine, quelle degli omicidi di Meredith Kercher e di Yara Gambirasio - l’indagine si sposta sul tema della dipendenza affettiva e della manipolazione psicologica.
“Amami da morire” è uno spettacolo di parole e musica ispirato a dinamiche e fatti reali, che si sviluppa a partire da questa domanda: “Cosa resta di un amore quando spegne l’identità, cancella i confini, sgretola l’autostima in un cortocircuito fatto di paura, umiliazione e dipendenza?”. La narrazione alterna momenti di seduzione magnetica e abissi di violenza emotiva, per mettere in scena, come un’autopsia della mente della vittima e del carnefice, le tappe invisibili che conducono alla distruzione psicologica di chi ama troppo...e si perde inevitabilmente nel labirinto di narciso. Sullo sfondo, la figura disturbante del narcisista: affascinante, brillante, predatore. Al centro, la vittima: innamorata, devota, manipolata, lentamente svuotata e annichilita. Tra di loro, un legame tossico che si nutre di silenzi, colpa e illusione che verrà svelato, passo passo, durante lo spettacolo.
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