A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo di esposizione delle tabelle è ancora forte la confusione su quali locali debbano adeguarsi
SASSARI - A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo di esposizione delle
tabelle contenenti le indicazioni sui tassi alcolemici, è ancora forte la confusione su quali locali debbano adeguarsi, tanto che molti operatori del settore dei pubblici esercizi si stanno rivolgendo agli uffici della Confcommercio per richiedere le tabelle pur non essendo tenuti a esporle.
Il decreto ministeriale che ha istituito l’adempimento si riferisce all’articolo 6 della legge 160/2007, dove si parla esplicitamente dei locali “ove si svolgono con qualsiasi modalità ed in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento congiuntamente all'attività di somministrazione di bevande alcoliche”.
La Confcommercio ribadisce al riguardo che solo i pubblici esercizi che effettuano intrattenimenti propriamente detti (come le discoteche, i disco-pub e disco-bar con musica dal vivo oppure con dj) debbono esporre all’entrata, all’interno ed all’uscita dei locali le tabelle che specificano quali sono i sintomi da intossicazione alcolica e i quantitativi degli alcolici più diffusi che possono determinare per chi guida il superamento del limite consentito di tasso alcolemico.
La disposizione si applica anche agli esercizi che, in particolari occasioni, svolgono attività di intrattenimento musicale o danzante congiuntamente all’attività di somministrazione, come ad esempio avviene nei ristoranti o negli alberghi durante le feste di matrimonio.
La Confcommercio ha chiesto la riformulazione del contenuto delle tabelle, apparse da subito troppo confuse e prive delle informazioni basilari. Per esempio non esistono indicazioni per le bevande alla spina o per i cocktail alcolici o poco alcolici di gran moda fra i giovani. /
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