E´ il quartiere algherese che più di tutti soffre della mancaza di strutture pubbliche adeguate, di spazi ricreativi e di zone verdi urbane. Solo e sempre una marea di promesse puntualmente dimenticate
ALGHERO - La Pietraia è il quartiere "popolare" e più popolato di Alghero. Circa 10mila residenti in tutta la zona che si sviluppa a partire dall’entrata ovest della città e prosegue per la via Don Minzoni. "La Pedrera", come viene chiamata in lingua algherese, ha sempre rappresentato la periferia problematica, per numero di reati, delinquenza giovanile e alto tasso di disoccupazione.
Insieme a questo però, la Pietraia è molto altro: E’ un quartiere di tante case di edilizia privata e popolare dove ci si iniziò a trasferire a partire dagli anni ’70; è il quartiere degli ospedali, della stazione, di scuole e attività commerciali. Il comitato che lo rappresenta è presieduto da Salvatore Cocco, che ha ripetutamente chiesto all’amministrazione di intensificare la presenza delle forze dell’ordine e dei vigili all’entrata e all’uscita degli istituti scolastici. Non solo, mancano anche le strutture più basilari: i ripari nelle fermate degli autobus, le panchine e l’illuminazione, in particolare nelle vicinanze dell’Ospedale civile.

Le promesse fatte dalle amministrazioni, spesso (o sempre) non vengono mantenute. «I nonni di quartiere attivati qualche anno fa hanno ricevuto solo una parte dei soldi pattuiti con il Comune - rivela Cocco – e la sala ricreativa per gli anziani non è mai arrivata». «A proposito di questa, in realtà, era stata inizialmente individuata nella costruzione ubicata all’interno del parco della stazione. Poi, senza comprenderne il motivo, il medesimo spazio è stato affidato alla chiesa di San Giuseppe che dispone già di altri locali adiacenti all’edificio sacro. Per non parlare dell’ex-vetreria, uno degli argomenti preferiti nella passata campagna elettorale: “Terra promessa” destinata a diventare uno spazio polifunzionale per musica, arte e cultura. Attualmente è sì un luogo preferito, ma dai tanti tossicodipendenti che circolano nella zona», conclude Cocco.
Purtroppo alla Pietraia le cose non vanno bene nemmeno in ambito nazionale. Il quartiere algherese, infatti, era stato individuato dalla Giunta regionale tra le nove aree da considerare come Zone franche urbane. Tali zone usufruiranno di un fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico per contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l’integrazione culturale. Ciò avrebbe comportato la nascita di imprese e attività a regime fiscale agevolato con una conseguente riqualificazione di tutta la zona. Un’altra occasione mancata per la Pietraia che non figura tra i tre comuni sardi scelti dal Governo Berlusconi.

Una realtà è invece diventata la cessione delle case popolari del quartiere. A partire dal mese di dicembre, infatti, il Comune (dopo un lungo iter di oltre un anno) ha messo in vendita 57 alloggi Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) a prezzi accessibili e dilazioni fino a 15 anni con tassi d'interesse di legge. L’obbiettivo dell’amministrazione è far diventare proprietario chi ha abitato nell’abitazione praticamente da sempre e farlo ad un prezzo “sociale”. I soldi ottenuti saranno destinati alla realizzazione della stessa tipologia di costruzioni in altre zone della città. E chissà se rimarrà qualche spicciolo anche per la Pietraia, aldilà delle parole e delle promesse di una sempre più vicina campagna elettorale amministrativa.
Nelle foto il "grattacielo" algherese, simbolo della Pietraia di Alghero, e alcuni immobili del quartiere