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3 luglio 2004
Lord Of The Dance apre le danze del FestivAlguer
Ritorna in Italia, Lord Of The Dance, lo spettacolo di danza e musica celtica, ideato e messo in scena da Michael Flatley, che da anni sbanca letteralmente i botteghini di mezzo mondo

Un grande ritorno, dopo lo straordinario successo italiano il 16 novembre scorso al Teatro Smeraldo di Milano, per uno spettacolo che riesce a coniugare il fascino della tradizione irlandese - con la sua danza tipica, le sue leggende antiche e la musica folk - e la grandiosità del musical, fatto di scenografie strabilianti, coreografie sensuali e una produzione a base di grandi numeri.
Sabato 10 Luglio, Lord Of The Dance sarà di scena ad Alghero, presso l´anfiteatro del Palazzo dei Congressi a Maria Pia, per inaugurare la nuova stagione del FestivAlguer.
Una grande Compagnia composta da 38 ballerini in scena, 6 musicisti, 2 violiniste e una cantante tenore, che si alternano sul palco per rappresentare la lotta fra Il Signore della Danza e le Forze del Male.
Ciò che immediatamente colpisce nello show è il coinvolgimento crescente del pubblico nel ritmo forsennato della danza al quale innegabilmente contribuisce la bellezza inusuale di tutti i ballerini e la grandiosità della scenografia, affidata ai coniugi Park (gli stessi che hanno messo in scena i tour delle più grandi rockstar degli ultimi decenni, dai Rolling Stone agli U2, passando per Elton John e i Pink Floyd), coadiuvati dal genio delle luci Patrick Woodroffe (Depeche Mode, Tina Turner, Michael Jackson, Phil Collins…).
La tradizione celtica, con tutto il mistero delle fiabe nordiche, è il trampolino di lancio di «The Lord of the dance», un’invincibile armata di ballerini dal fiato lungo e dalle gambe portentose, capaci di frenetiche cavalcate su giochi di punta e tacco.
L´idea di base nasce dalla canzone "Lord of the Dance", composta nel´63 da Sidney Carter per narrare la storia degli Shakers, una particolare variante di cristiani di Manchester costretti a emigrare in America nel 1774 per le loro attività coreutiche, per dar vita a comunità dove uomini e donne vivevano separati, forse per non destare ulteriore scandalo.
Michael Flatley, nato a Chicago da genitori irlandesi, ha affidato il successo all’abilità dei suoi piedi ed è riuscito ad affermare nello show business un genere relegato alle feste di folklore, coniugando l’anima celtica, aulici girotondi e gighe gaeliche al musical da grande arena, di cui mette a frutto gli effetti più spettacolari, con suoni dilatati e scene fortemente ritmate. Il risultato di questa contaminazione è uno show di grande impatto che utilizza e sound da concerto rock, per raccontare l’eterna lotta tra bene e male, nel cuore di una natura potente e divinizzata, che scandisce le stagioni dell’uomo e lo piega alle sue leggi. La contrapposizione tra il Signore della Danza e le Forze del Male è rappresentata in chiave drammaturgico-coreografica, con duetti e sfide corali; come in ogni favola a lieto fine, l´algido Lord of the Dance sconfigge il cattivo Dark Lord, il bravo danzatore Tom Cunningham, mentre lo spiritello Helen Egan ci regala magie e botti pirotecnici.
Michael Flatley (colui che molti hanno definito la fusione ideale fra Gene Kelly, Fred Astaire e Rudolf Nureiev), nativo di Chicago, ma da sempre spiritualmente legato all’Irlanda, dopo aver vinto, primo americano nella storia, il Campionato Mondiale di Danza Irlandese a soli 16 anni, avere assicurato i suoi piedi per 25 milioni di dollari ed avere abbandonato i “Riverdance”, ha dato vita nel 1998 ad uno spettacolo di danza straordinario, che rivoluziona i canoni del ballo tradizionale e trasferisce l’arte classica in una nuova dimensione.
Lord Of The Dance nasce infatti interamente da un progetto di Flatley, che dopo sole otto settimane di allestimento, mette in scena uno spettacolo destinato a raccogliere, oltre ai consensi della critica mondiale, una serie di numeri sbalorditivi che lo porteranno ad entrare oltre che nel Guinnes dei primati, nella storia di questo genere d’intrattenimento.
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