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Red 27 febbraio 2009
Alghero-Tolone-Genova: Santuario balene a rischio
Inquinamento da batteri fecali in alto mare e traffico marittimo incontrollato hanno provocato una diminuzione del 75% degli avvistamenti di balenottere e del 50% di stenelle. L´allarme nell´ultimo rapporto di Greenpeace
Alghero-Tolone-Genova: Santuario balene a rischio

ALGHERO - Un calo vertiginoso che testimonia una condizione quasi drammatica determinata dal traffico incontrollato dei traghetti e inquinamento da batteri fecali. E' l'ultimo scenario tracciato nello studio che ha riguardato la parte occidentale del "Santuario dei Cetacei", che si trova nel triangolo di mare compreso fra Alghero-Tolone-Genova.

Greenpeace scrive che il Santuario è oggi ridotto a una fogna a cielo aperto senza regole ne' controlli, che ha comportato una diminuzione del 75% degli avvistamenti di balenottere e del 50% di stenelle. La zona incriminata è sopratutto l'area del mar Ligure. Questa l'accusa di Greenpeace nel dossier "Balene a perdere", presentato ieri a Roma, frutto della ricognizione dell'agosto scorso nella zone del santuario a bordo della "Arctic Sunrise".

A 16 anni di distanza dall'ultimo monitoraggio (nel 1992 le balenottere erano circa 900 e le stenelle comprese tra 15.000 e 42.000), balene e delfini potrebbero realmente essere diminuiti: dopo 1.200 chilometri di navigazione, di balenottere se ne sono viste soltanto 13 (un quarto rispetto alle attese e non sufficiente a elaborare una stima sulla popolazione), mentre il range di stenelle si è attestato tra 5.000 e 21.000 esemplari (é calata anche la media del numero di individui presenti nel gruppo, da 22,5 a 7,5).

Greenpeace chiede che il Santuario venga immediatamente sottoposto ad un regime di reale tutela e gestione e che in esso si crei una grande Riserva Marina d'altura, con divieto di pesca e immissione di sostanze tossiche o pericolose, per proteggere un ecosistema unico, di cui i cetacei sono parte integrante. Ma, quello che manca, è soprattutto un ente di gestione nonché la predisposizione di un piano di tutela per non lasciare che questa zona del Mediterraneo rimanga una scatola vuota.



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